KATIE'S POV
è la prima volta che sento paura. per la prima volta vedo Erik e mi sento intimidita. la sicurezza che provavo con lui è svanita. per la prima volta mi rendo conto di non conoscerlo davvero. mi vengono in mente tutti gli avvertimenti di Patrick ed Emily che avevo accantonato e dimenticato. e ora, ripensandoci, mi chiedo perchè io non li abbia presi in considerazione neanche una volta. sono insieme ad uno sconosciuto. quella persona gentile e simpatica che fino a poco prima mi aveva fatto una sorpresa ora è sparita, ora c'è solo la rabbia e l'arroganza.
-cosa stai dicendo?- chiedo quasi in un sussurro cercando di allontanarmi da lui
-dico la verità. sei la mia ragazza.- dice avvicinandosi ancora di più.
-io.. non voglio più esserlo- dico appoggiando finalmente la tazza maledetta sul prato
-non mi interessa- non demorde. provo un altro modo
-perchè ti stai comportando così?- dico quasi disperata
-così come?- risponde sorridendo
-prima sei gentile e ora..- dico lasciando in sospeso il commento. ho paura di farlo arrabbiare
-semplice, vedo che fare il bravo ragazzo non serve a niente con te. forse se mi comportassi come Patrick ti accorgeresti di me- questo è troppo. gli tiro uno schiaffo violento sulla faccia. non so neanche il motivo. forse perchè ha osato parlare di Patrick in quel modo, non so. sta di fatto che la rabbia per un attimo ha preso possesso di me. lui però non si scompone
-scommetto che è questo caratterino che affascina tanto mio cugino- sono infuriata con lui, ma soprattutto con me stessa. come ho fatto a non accorgermi prima di questo suo lato? come ho fatto a trovarmi in questa situazione? è ora di uscirne!
-ora basta! lasciami stare!!- dico allontanandolo con la mano appoggiata sul suo petto. posso sentire la stoffa del maglione ancora umida sotto il mio palmo. lui stranamente non fa resistenza e riesco a scostarlo da me. in fretta prendo le mie cose e mi alzo. lui rimane fermo a guardarmi con un ghigno. mi sto per allontanare quando mi dice con voce glaciale: -non è finita- io mi allontano di fretta.
PATRICK'S POV
sono.. non saprei spiegare come mi sento.. di sicuro non sorpreso. certo, all'inizio pensavo fosse uno scherzo di cattivo gusto, ma dopo la delusione e la rabbia hanno invaso ogni fibra del mio corpo. mi sembra di essere tornato indietro nel tempo. niente è cambiato da allora. sono rimasto l'imbecille di un tempo. credere che le cose potessero essere diverse, dare fiducia a qualcun'altro.. perchè non cambio mai? ho passato il resto del weekend cercando di dimenticare. ho utilizzato la stessa tecnica di Mike: fare tutt'altro per non pensarci. e ha funzionato. peccato che la realtà sia sempre lì ad aspettarti. e la mia realtà si chiama lunedì.
sono nel corridoio della scuola. ho mal di testa perchè avrò dormito all'incirca due ore in tre giorni. a malapena sento le voci intorno a me, non presto attenzione a chi mi circonda. sono solo macchie e sagome che mi vengono incontro. però in quel miscuglio di figure riesco ancora a scorgerla. è vicino al suo armadietto, coperta in parte da un'altra ragazza di fronte a lei. questa se ne va e riesco a vedere il suo volto: sembra stranita. infine incontra il mio sguardo. per un attimo sembra felice di vedermi, poi la preoccupazione inizia a trasparire sul suo volto. vedo che vuole parlarmi, ma io di fretta la sorpasso e me ne vado. spero il più lontano da lei!
KATIE'S POV
sembra che le stranezze non siano finite con Erik. infatti appena arrivata a scuola non faccio in tempo a mettere a posto i libri che mi ritrovo la solita bionda isterica, chiamata Jessica dagli altri esseri umani, ad attendermi con il suo sorriso malefico.
-vedo che non perdi tempo eh?- dice dandosi l'aria della saputella.
-parli con me?- dico mentre apro il lucchetto
-sapevo che prima o poi ti saresti rivelata per quello che sei: una troia!- dice mettendo la mano sull'anca.
-stai sempre parlando di me?- dico scocciata dal suo comportamento da "barbie reginetta del ballo".
-è inutile che fai così ragazzina..- (si.. come se non avessimo la stessa età!) -ormai sei stata smascherata- detto ciò si allontana ridendo sotto i baffi. io con un'alzata di spalle commento questa uscita e in quel momento lo vedo: Patrick. come al solito il mio cuore perde un colpo a vederlo, anche se sembra stanco e.. annoiato? no.. distaccato.. come mai? cosa sarà successo? vorrei chiederglielo, ma come se non esistessi mi passa davanti ignorandomi. rimango così, interdetta, a guardare la sua schiena allontanarsi. vorrei tanto correre da lui, sentirmi al sicuro. vorrei raccontargli di sabato e di cosa è successo con Erik. vorrei che mi abbracciasse e mi dicesse che mi ama. ma invece rimango lì.
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attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile
ChickLitUn bastardo, che si è ripromesso di non fare mai il bravo. Una ragazza che desidera solo stare tranquilla. Famiglie, amici, incomprensioni, tragedie e gioie.