43.fuori con Emily

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KATIE'S POV

è mercoledì mattina. come ormai consuetudine vengo svegliata dal messaggio di buon giorno di Erik. è una cosa tenera da fare, peccato che me lo mandi sempre 5 minuti prima che la sveglia suoni. non ho ancora avuto il coraggio di dirgli di posticipare l'invio perchè quei 5 minuti sono cruciali al mattino, però credo che quando diventerò uno zombie a causa di ciò forse riuscirò a menzionarglielo.. comunque questa mattina, oltre il solito richiamo per avvisarmi del pensiero carino e stancante di Erik, mi ritrovo stranamente a sentirne anche un'altro mentre mi sto vestendo. chi può essere? sono le 7.28. Bea a quest'ora è immersa nei libri e nei cereali, mentre Nat credo che sia dalle 5 di mattina davanti allo specchio a farsi il trucco perfetto... prendo il telefono ancora con una manica del maglione da infilare e leggo:

oggi pomeriggio alle 15 shopping insieme. aspetto un "certo!". Emily

cavolo dopo la discussione con Patrick non ci ho più parlato. anche il fatto che stia da quasi una settimana rintanata in casa con il gesso non aiuta. mi sento un po' in colpa.

Certo! XD  le scrivo. forse passare un po' di tempo con lei mi farà bene anche se penserò costantemente a Patrick, cosa che faccio lo stesso. almeno ci sarà lo shopping!! così mi appresto a finire di prepararmi e vado a scuola.

PATRICK's pov
-fratello io oggi pomeriggio esco- mi grida dalla cucina Emily mentre io mi sto mettendo le scarpe all'ingresso. -quindi non farti venire un infarto se non mi trovi okay?-
- va bene. ma dove vai? Lo sai che non devi affaticare il braccio..- dico andando in cucina.
-tranquillo mi farò solo un giretto in centro a fare un po' di shopping.. Nulla di che.- mi fa sorridendomi con la faccia innocente. Non me la racconta giusta.
-va bene.. Allora a stasera mostriciattolo- le grido prendendo lo zaino sul divano
-buona giornata babbeo!- se no fosse mia sorella la ucciderei!!

KATIE'S POV

finite le lezioni torno a casa per posare i libri e poi vado da Emily. mentre faccio la strada tra casa mia e quella Donovick penso a quante cose sono successe da quando mi sono trasferita. sono passati quasi 3 mesi dal mio incontro con Patrick e i miei sentimenti per lui sono mutati molto velocemente. e dire che sono sempre stata molto scettica sotto questo punto di vista. molte mie conoscenti mi hanno parlato delle loro infatuazioni così fulminee, ma ho sempre sostenuto che fosse solo una cosa leggera. in fondo un grande amore ha bisogno di tempo per formarsi no? però analizzando il dolore e l'intensità di ciò che sento in presenza di Patrick ora posso dire che anche due mesi possono bastare. immersa nei miei pensieri non mi accorgo di essere arrivata a destinazione fino a quando non mi ritrovo a bussare alla parta di Emily. lei esce sorridente e in men che non si dica siamo già al centro commerciale. a guardarla sembra che sia stata imprigionata contro la sua volontà per secoli in casa! si guarda intorno e fa apprezzamenti per ogni cosa. si ferma a coccolare ogni cane che incrociamo e elogia vestiti o scarpe di passanti. mentre ci accingiamo a guardare una vetrinetta di un negozio di dolci vedo dal suo riflesso che, per un momento, diventa seria. provo a capire cosa abbia, ma appena i nostri sguardi si incrociano ritorna solare e mi trascina da qualche altra parte. però non mi faccio fregare e guardandola meglio mi accorgo che sta fingendo, che c'è qualcosa che non va. decido di approfondire quando ci sediamo a un tavolino di un bar.

-cos'hai?- chiedo diretta.

-mm?- fa mentre beve la sua cioccolata guardandomi da sopra la tazza

-sei strana..- dico alzando un sopracciglio. lei con un sospiro abbassa la tazza e mi guarda pensierosa. poi mi chiede:

-cosa hai fatto a mio fratello?- questa domanda, il tono che ha usato e la serietà nel suo volto mi colpiscono

-io..io.. non capisco- dico rimanendo senza parole -non ho fatto nulla!- questa è una bugia e lo sai Katie..

-allora mi spieghi perchè è così giù ultimamente? sembra diventato uno zombie.. cerca di non farmelo vedere, ma è davvero depresso- a sentirle dire questo sento una fitta al cuore e un groppo in gola. deve stare davvero male per quello che gli ho detto, devo averlo ferito davvero.. in fondo non era quello che volevi? si, no, io.. Emily deve aver visto questa confusione balenarsi sul mio volto perchè con un altro sospiro mi dice:

-senti...lo so che non sono affari miei, ma è pur sempre mio fratello, l'unica persona che mi vuole veramente bene, l'unico familiare che pensa a me. e anche se ti trovo simpatica e mi piaci, sto iniziando anche ad odiarti per aver  trasformato il mio irriverente fratello in uno straccio. ha sofferto tanto e non gli serve un'altra batosta. non di nuovo- l'unica cosa che riesco a fare è guardare le dita intrecciate tra la mia tazza e sentirmi uno schifo. questa atmosfera deprimente viene interrotta da una domanda inaspettata:

-è vero che esci con Erik?- io alzo di scatto la testa crucciata

-come...?- faccio stranita dal sapere che lei ne è a conoscenza.

-accidenti allora è vero??- dice quasi infuriata

-si- dico sussurrando

-allora ti prego se ci tieni alla mia amicizia e ti interessa anche in minima parte Patrick, per favore rompi con mio cugino!!!-


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ciao ragazze! perdonatemi, lo so che non sto scrivendo da tanto, ma sto avendo la classica "crisi dello scrittore"!! comunque sto cercando di riprendermi tranquille :) stiamo arrivando alla fine, i segreti stanno per essere svelati, e mi sento triste perchè so già che sentirò tanto la mancanza dei nostri amici e la frenesia nel premere "pubblica" e aspettare i vostri commenti, che mi strappano sempre sorrisi e qualche lacrimuccia! ... spero che continuiate a supportarmi (e sopportarmi!) nei commenti!! vi voglio bene<3<3 baciiiii

attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora