25. invito e sorella

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PATRICK'S POV

non so quale, ma grazie alle parole di Emily mi venne un'illuminazione. in fondo ho usato la stessa tecnica per aiutare Mike. per potermi avvicinare a Katie devo prima rabbonire le sue due amiche. ammetto che deve essere una cosa abbastanza difficile visto che mi odiano, credo con la stessa intensità di Katie. per questo compito avrò bisogno di aiuto, e chi meglio della mia sorellina innamorata può farlo? 

-ti aiuterò-

-come?-dice sorpresa e confusa

-ti aiuterò a conquistare il tuo amichetto- dico. manca solo che mi alzi e mi metta in posa che sembro un supereroe.

-si e come scusa?-

-beh mia cara sono un ragazzo quindi so cosa pensa..-

-si.. tu che sai cosa passa di mente a un 15enne timido?-

-guarda che anche io sono stato un 15enne ricordi?-

-si ma di sicuro non timido!- si ha ragione.. 

-riuscirò a trovare una soluzione, vedrai. ti fidi del tuo fratellone no?-

-quando fai quel ghigno malefico non so mai cosa aspettarmi..-

KATIE'S POV

Due settimane. all'inizio mi fu difficile cercare di evitare PAtrick a scuola, in fondo gli spazi in comune sono gli stessi: corridoio, mensa, aule. almeno so che se vado in bagno non rischio di trovarmelo davanti... con il passare dei giorni divenne quasi un'abitudine controllare la folla in cerca di lui. non so più se lo facevo con la speranza di vederlo oppure no. le mie amiche, quando vennero a sapere di ciò che era successo alla festa, mi aiutarono nella mia missione: rendermi invisibile. ogni tanto lo vedevo uscire dalla sua aula. era sempre in compagnia di Mike e delle due ragazze bionde del campo di calcio. quella che mi aveva fatto la scenata di gelosia sempre attaccata al suo braccio, mentre Patrick.. non so era triste. smettila di pensarci Katie. stai facendo la cosa giusta. 

durante questo periodo ho passato molto più tempo con Erik. benchè lavori ci sentiamo tutto il giorno con i messaggi e ogni volta che ne abbiamo l'occasione usciamo insieme: per un gelato, un cinema o semplicemente per camminare. non tocchiamo più l'argomento Patrick e ne sono più che felice. meno ci penso e meno mi sento strana... 

la quiete instaurata viene interrotta un venerdì mattina quando in classe entra una scontrosa Natasha. 

-buon giorno- diciamo io e Bea al suo arrivo

-ciao- dice Nat senza guardarci in faccia. io e Bea ci osserviamo per capire se una delle due sa il motivo dello strano comportamento della nostra amica. entrambe siamo sconcertate. di solito al mattino è sempre Nat la più radiosa mentre io sono ancora immersa nel mondo di Morfeo e Bea rimane in silenzio a leggere i suoi libri. deve essere successo qualcosa, infatti..

-che hai?- chiede Bea

-è successa una cosa incredibile ieri sera!- dice quasi strillando

-presumo che incredibile significhi orrenda in questo caso.-

-no significa inspiegabile! è arrivata una chiamata a casa. ci hanno invitato a casa loro! vi rendete conto!!- 

-loro? ma di cosa stai parlando? spiegati meglio.- dico confusa

-ieri dopo cena abbiamo ricevuto una chiamata a casa. ha risposto mamma e ci ha detto che io e Derek siamo invitati a passare il sabato pomeriggio a casa Donovick.-

cosa?? -ma perchè?- chiedo

-non ne ho idea. penso che voglia continuare la sua vendetta tramite noi. la cosa che mi fa più infuriare è che ha incluso anche Derek!-

- vuoi che gli vado a parlare?- cosa? perchè l'ho detto? sono settimane che cerco di evitarlo e ora mi propongo volontaria per andare da lui??

-no non voglio che ricominci a romperti. gli andrò a parlare io adesso!-

-adesso?- diciamo sconcertate io e Bea.

-certo! prima che la rabbia sbolli lo voglio rendere viola a suon di botte! non si tocca la mia famiglia- detto ciò si alza ed esce dall'aula. io e Bea ci guardiamo di nuovo allibite e poi in sincrono ci alziamo e seguiamo la nostra furiosa amica.

PATRICK'S POV

Immaginavo che dopo la chiamata non sarebbe seguita una risposta affermativa, ma non mi aspettavo di ritrovarmi una rossa incazzata davanti a me appena entrato a scuola. non ho il tempo di dire niente che infuriata inizia a strillarmi:

-ascoltami bene brutto stronzo egoista e pervertito. sono stata buona quando hai rotto le scatole alla mia amica e non ho detto niente dopo che l'hai ferita, ma adesso te la prendi anche con i ragazzini innocenti che non c'entrano niente?!? non avrei detto niente se l'invito avesse incluso solo me, ma se credi davvero che possa accettare il fatto che mio fratello possa entrare in casa tua per essere maltrattato o chissà che altro passa nella tua mente malata, beh ti stagli di grosso! non ho nessuna intenzione di farti avvicinare alla mia famiglia neanche fra un millione di anni quindi ti conviene cambiare piano d'attacco o te ne pentirai! hai capito stronzo?- 

wow ha detto tutto questo monologo senza respirare. questo spiega anche perchè la sua faccia ora è dello stesso colore dei capelli! mi riprendo dallo stupore e con tranquillità gli rispondo:

-guarda che io non c'entro niente con tutta sta storia. non so neanche il tuo nome come potrei volerti a casa mia.-

-cosa?- dice interdetta -allora perchè ci hai invitato a casa tua?-

-non sono stato io.-

-scusa allora chi è stato?- dice sarcastica

-sono stata io- dice una voce a me familiare  proveniente dalle mie spalle.

KATIE'S POV

in corridoio sentimmo Nat urlare e andammo verso la fonte del suono seguiti da altri studenti curiosi. la prima cosa che attirò la mia attenzione e che mi ferì fu la tranquillità di Patrick mentre rispondeva alle accuse della mia amica. l'ultima volta che lo avevo visto alla festa era  devastato e in ansia mentre me ne andavo, mentre ora sembra sereno come se tutto quello che è successo non fosse mai avvenuto. essendo concentrata su di lui non mi accorgo dell'intervento di una ragazzina dietro Patrick fino a quando Bea non mi da una gomitata e mi sussurra all'orecchio: -chi è?-

a guardarla si capisce che è più piccola di noi, molto probabilmente fa prima o seconda liceo. alta un metro e 60 circa, ha un caschetto castano scuro e degli occhi verdi da cerbiatta.  mi sembra familiare. ogni dubbio viene chiarito subito dalla stessa

-chi sei?- chiede con tono più calmo Natasha

-sono Emily Donovick- dice con tono fiero e guardando dritta in faccia la mia amica.  -sono io che vi ho invitato a casa mia.- dice facendo un passo avanti e allontanandosi dal .. fratello

-ah ..- dice interdetta la mia amica. anche se sono distante vedo che continua a passare lo sguardo tra Patrick e la giovane ragazza per cercare somiglianze o chiarimenti. 

-bene ora che ci siamo chiariti posso passare?- dice indifferente Patrick. la mia amica non sa che dire quindi interviene Bea avvicinandosi a lei. le dice qualcosa all'orecchio e insieme si allontanano come il resto della folla. io invece rimango ferma dove mi trovo. non so perchè non mi sposto, la mia vocina interna mi dice di andarmene da lì perchè ora non ho più le altre persone che mi coprono, ma non riesco a distogliere lo sguardo da Patrick. forse sentendo i miei occhi puntati su di lui o semplicemente notando una figura immobile vicino agli armadietti, i suoi occhi si mettono a scorrere per il corridoio fino a incontrare i miei. per un momento mi sembra di ritrovarmi davanti all'ingresso della piscina dopo che avevamo riso come pazzi. mi sorride,  anche lui deve aver rivissuto nella sua memoria quell'attimo. ci ritroviamo così immersi nella complicità di quel  momento mentre tutto il resto scorre accanto a noi. 



attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora