62. Quiete dopo la tempesta

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PATRICK's POV
-allora cosa vuoi?- le chiedo una volta usciti dalla mensa. Siamo davanti al mio armadietto. Ci sono pochi ragazzi in giro, la maggior parte si affretta ad andare a mangiare quindi non ci prestano attenzione. Lei incrocia le braccia e mi guarda con aria saccente
-cosa le hai detto?- mi chiede con un tono prepotente.
-a chi?- chiedo facendo finta di nulla
-parlo di Cynzia. Cosa le hai detto?- la guardo incuriosito. Sembra quasi preoccupata, se le fosse umanamente possibile
-non so di che parli- le rispondo. Lei perde le staffe
-si che lo sai!- mi grida mettendo giù le braccia e serrando i pugni -le hai detto qualcosa di cattivo su di me vero?- mi risponde tremante dalla rabbia. Sembra un chihuahua.
-perché avrei bisogno di dirle certe cose? Non ti conosce già?- le rispondo da stronzo
-bastardo!- mi grida -che cosa le hai detto eh? Perché non mi rivolge più la parola? Tu e quella cretina le avete raccontato qualche balla su di me vero? Quella subdola..- continua arrabbiata. Sinceramente non capisco neanche di che diavolo stia parlando però mi dà proprio il nervoso quando insulta Katie. Quindi prima che possa perdere la pazienza me ne vado. Lei mi grida dietro seguendomi: -dove vai? Rispondi!- odia proprio quando qualcuno non fa i comodi suoi... Beh che sappia che il mondo non gira intorno a lei!
KATIE's POV
Finite le lezioni mi affretto ad andare al parcheggio. Vicino alla macchina trovo Patrick e Mike intenti a parlare quindi rallento e piano mi avvicino. E' da tanto che non vedo Mike, però anche senza sapere la situazione, avrei capito subito che non se la passa bene. Sembra dimagrito e ha un aria triste. vorrei poter riuscire a sentire qualcosa del loro discorso, ma Patrick mi vede subito.
-ciao piccola- mi dice cingendomi per il fianco e baciandomi la testa
-ciao- dico a Mike che mi fa un sorriso lieve. Anche se dalla postura sembrava rigido, vedo sul suo volto, nonostante le occhiaie e il pallore, serenità.
-come stai?- mi chiede. Ha la voce stanca
-bene..- gli rispondo. -tu invece mi sembri una schifezza- gli dico schietta. A quanto pare il mio azzardo e' riuscito perché mi sorride più calorosamente
-già.. Non posso sempre essere perfetto o Patrick poi si ingelosisce- mi risponde scherzoso. Chiacchieriamo ancora per un po', poi Patrick si allontana a causa di una chiamata e io rimango sola con Mike, che inaspettatamente mi dice
-grazie di esserti presa cura di Cynzia oggi-
-non c'è di che..- gli rispondo con un sorriso -come si sente?- oso chiedergli
-meglio. Abbiamo anche parlato e credo che con il tempo riusciremo a risolvere tutto..- dice con un piccolo sorriso, piccolo ma speranzoso.
-sono felice per voi- rispondo con sincerità.
-bene ora dobbiamo andare- ci interrompe Patrick di ritorno. -e tu vedi di andare dal coach che non vede l'ora di farti una bella strigliata!- dice rivolgendosi a Mike.
-che bello!- risponde con poco entusiasmo. Ci salutiamo e saliamo in macchina. Dopo un po' gli chiedo
-dove stiamo andando?- e lui con un sorriso ammiccante mi risponde
-sull'isola che non c'è, mia piccola Wendy- per poi farmi l'occhiolino.

attrazione e fascino: una vendetta imprevedibile  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora