→MAY'S POV←
Tutto mi sembra così strano. Il cuore mi sta martellando nel petto, ogni tanto sento la sua bocca accanto al mio orecchio aprirsi leggermente , come se volesse dire qualcosa, ma la chiude subito dopo. Ogni volta che lo fa non parla, ma mi stringe un po' di più e mi accarezza la schiena.
Non so se voglio che questo finisca. Non so cosa dire dopo, come spiegare il mio 'crollo' di qualche minuto fa, ma soprattutto non voglio che mi lasci.
Non ora.
Non ora che un po' della paura che ho accumulato nella giornata sta pian piano scivolando da me. Non ora che davvero mi sento sicura.
Non ho mai abbracciato una persona così, o almeno nessuno mi ha abbracciata così. Una sensazione strana mai provata prima d'ora si è impossessata del mio corpo e mi sta facendo tremare le ginocchia.
Allo stesso tempo mi sento patetica. Patetica perché so che appena ci staccheremo diventerà tutto come prima: lui distante con i suoi amici, io timida, troppo timida da poterlo guardare negli occhi.
Sono ancora arrabbiata con lui. Lo sono davvero? Merda non lo so.
Davvero, è difficile dirlo. Soprattutto ora che sento il suo profumo attraverso la maglietta, ora che sento il suo respiro che si intreccia con il mio, ora che lo sento così vicino.
Un cellulare che squilla ci fa alzare la testa dalla spalla dell'altro. Per qualche secondo i nostri sguardi si incontrano, mentre il cellulare continua a squillare.
Abbasso lo sguardo, mi asciugo le guance.
Lui sbuffa e tira il cellulare dalla tasca, alzando gli occhi al cielo prima di rispondere.
Ha i capelli disordinati, alcuni riccioli sono schiacciati sulla fronte, è davvero adorabile.
Non oso pensare a che casino sono io ora. Mi passo una mano tra i capelli ma la mia attenzione va su di lui che sembra realmente irritato dalla chiamata.
''Janine, non capisco un cazzo. C'è la musica troppo alta!'' La sua voce roca rimbomba nella stanza.
Io continuo a fissarlo, immobile mentre mi allungo le manche della felpa, segno della mia odiosa timidezza.
''Dovrei venire?'' Dice aggrottando le sopracciglia,poi alza lo sguardo su di me.
Non dico nulla, ritorno a guardare il pavimento e a torturare la mia felpa.
Non so se voglio che rimanga o vada via. Sono confusa.
''Mi vesto e tra cinque minuti sono li.'' Dice e chiude la chiamata.
Io non mi muovo. Sento che mi sta guardando, fa un passo verso di me, apre la bocca, ma come sempre non escono parole, solo un sospiro.
Si volta e sparisce dalla stanza, chiudendo la porta.
Mi sento vuota, vuota e fredda.
Ora capisco che l'unica cosa che desideravo era che restasse.
→HARRY'S POV←
Chiudo la porta di quella che per ora è la sua camera.
Cosa è successo li dentro? Cazzo davvero non lo so.
Ero entrato per darle fastidio, ma poi l'ho vista crollare, crollare davanti ai miei occhi, era sfinita a ogni parola che pronunciava. Ha iniziato a piangere, tremare e si è rannicchiata in se stessa.
Dire che a quella vista mi è mancato il respiro è dire poco. Non credo che avrei potuto pronunciare alcuna parola, non sarebbe servito, allora ho fatto la prima cosa che mi è venuta in mente.
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The Secrets Of The Past
Fanfiction''Riuscirò a capire la mia vita? Perché è tutto così complicato?"