Capitolo 13.

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HARRY'S POV

Non so come ho fatto a guidare fin qui senza neanche andare a sbattere contro un albero o qualcosa simile.

Caccio il mazzo di chiavi dalla tasca dei miei jeans e apro la porta di casa. Cerco di camminare il più piano possibile, non voglio che qualcuno si svegli e inizi con il farmi la ramanzina per lo stato in cui sono.

Cazzo è davvero difficile camminare nel buio. Lo è ancora di più salire le scale mentre stai barcollando.

Finalmente sono nel corridoio del piano di sopra, mi appoggio al muro e sospiro. Ho un fottuto mal di testa che non vuole lasciarmi. Mi rimetto in piedi diritto, almeno cerco di farlo, e vado verso la sua stanza.

MAY'S POV

Un cigolio di una porta mi distrae dal mio sonno, non so neanche quando ho iniziato a dormire, quindi non ci faccio caso e mi rigiro nel letto, cambiando posizione.

Qualche secondo dopo sento un rumore.

''Da quanto accanto alla porta c'è un fottuto mobile?!'' Dice qualcuno imprecando sotto voce.

Mi alzo lentamente, mettendomi seduta sul letto ancora coperta e cerco di mettere a fuoco la figura immersa nel buio, davanti a me.

Non dico nulla e continuo ad osservarlo fino a quando non alza il suo sguardo su di me.

''Non volevo svegliarti...'' Dice ancora sussurrando ma ho finalmente capito chi è.

Rimango in silenzio mentre lui accende la luce e io faccio una smorfia, coprendomi gli occhi, dato il forte cambiamento dal buio alla luce.

''Scusa...'' Dice ancora piano e sento i suoi passi avanzare.

Mi strofino gli occhi e lo guardo. Ora posso capire in che stato è.

Ha i capelli disordinati, gli occhi rossi, troppo pallido rispetto all'ultima volta che l'ho visto e cammina barcollando. Tutto questo mi fa capire cosa ha fatto alla festa. Sospiro.

''Odio quando non parli.'' Dice mentre mi guarda. ''Mi metti a disagio...e... e...io odio sentirmi così.'' Si vede che ha bevuto parecchio anche dal modo in cui parla.

Tutta questa situazione mi mette agitazione.

Mi tiro su le coperte e continuo a fissarlo, non so davvero cosa fare o dire, ma se tutto si complica credo che chiamerò Niall.

''Non guardarmi così, hai degli occhi fottutamente adorabili.'' Si passa una mano nei capelli e si siede sul letto.

Prendo il libro e lo sposto, così che non possa sedersi sopra.

''Parla...'' Dice prima di guardarmi e prendere il libro dalle mie mani.

''Devi andare via, sei ubriaco...'' Cerco di rimanere calma.

Sbuffa. Non dice niente fino a quando non trova la pagina in cui ho disegnato la margherita e ci passa un dito sopra.

''L'hai fatta tu?'' Si gira verso di me. Nonostante tutta questa situazione mi metta a disagio, non posso nascondere il fatto che lui con quei capelli disordinati in quel modo è adorabile.

Non ha i lineamenti duri come sempre, è più rilassato del solito, deve essere l'effetto che ha l'alcool su di lui.

Alla fine annuisco. Continua a guardare il disegno toccandolo più volte poi si gira verso di me.

''Mi sembri una margherita.'' Dice puntando i suoi occhi nei miei.

''Si, una piccola margherita...'' Sussurra avvicinandosi e mi mette una ciocca di capelli dietro un orecchio.

The Secrets Of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora