Capitolo 47.

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La sveglia impostata al mio cellulare squilla e io la blocco subito, non voglio svegliarlo così, voglio che abbia un dolce risveglio.

Sta notte non ho dormito molto, sapevo sarebbe andata così, ma la cosa non mi è dispiaciuta. Mi soffermavo a guardarlo mentre dormiva, sembrava così innocente e non smetteva di tenermi accanto a lui.
La cosa più bella è stata quando lui, credendo che dormissi, mi ha baciato la guancia e mi ha sussurrato: Angelo.

Non so perché l'abbia detto, ma davvero a quelle parole ho avuto la pelle d'oca.

Mi divincolo dalla sua presa e scendo dal letto cercando di fare meno rumore possibile. Decido di farmi una doccia in modo tale che, prima di andare a scuola, passasi da casa solamente per cambiarmi.
Mi vesto, tralasciando ovviamente le calze inutilizzabili ed esco dalla camera portando con me le chiavi.
Spero non si svegli prima del mio ritorno.

Vado alla reception e chiedo ad una donna se qui dentro c'è un bar ed se è aperto dato che sono le 7.20.

"Certo, è dietro l'angolo." Mi sorride e io la ringrazio.

Seguo le sue informazioni e quando sono davanti al bancone ordino due caffè e due cornetti al cioccolato.

Il ragazzo si mette subito a lavoro e io aspetto guardandomi intorno.

"Posso portarli in camera su un vassoio?" Chiedo e lui sorride.

"Certo, posso farlo anche io." È davvero gentile.

"Grazie ma faccio da sola." Mi giro e noto che su una parete vi sono appesi diversi pacchi di caramelle di ogni tipo.

Mi avvicino e decido di prendere una confezione caramelle soffici rosse a forma di cuore.
Pago di tasca mia, è il minimo che io possa fare, mi ha portata in tanti ristoranti e ha pagato anche l'albergo, non voglio che spenda troppo per me.

"Potete lasciare tutto in camera, quando avete finito." Mi avvisa il ragazzo.

"Va bene grazie." Prendo il vassoio e vado verso la nostra camera.

La parte più difficile non è salire le scale senza far cadere nulla, ma aprire la porta di camera.
Dopo due tentativi, ci riesco senza far cadere nulla e piano entro.

Lui dorme ancora e io poggio il vassoio sulla parte libera del letto.
Sorrido nel vederlo così. Mi avvicino alla poltrona dove sono poggiati i suoi vestiti e tra di essi c'è anche la Polaroid, la porta ovunque.

La prendo e gli scatto una foto. Viene sviluppata all'istante e la guardo per un bel po' di secondi.
C'è lui, intorcigliato tra le coperte bianche, a pancia in giù, con la testa nascosta nel cuscino e si vedono tutti i suoi ricci scompigliati, sono riuscita anche ad inquadrare il vassoio della colazione.

Poggio la foto e la macchina fotografica, vado verso di lui e mi inginocchio davanti al letto.

Gli sposto qualche ciocca di capelli dalla faccia e inizio ad accarezzargli le la guancia.

"Harry..." Dico a bassa voce.

Lui non si muove minimamente.

"Harry, sveglia." Continuo.

Niente.

"Amore mio." Mi piego sulle sue labbra e gli lascio un piccolo e tenero bacio.

"Mmmmh." Mugola e piano apre gli occhi rivelando due cerchi verdi lucidi.
Sorride ancora assonnato, le sue fossette oddio.

"Amore mio?" Mi domanda allungando una mano verso il mio viso e tirando delicatamente la mia guancia.

"Si." Sorrido e mi alzo.
Vado verso il vassoio della colazione, lui nel frattempo si mette seduto sul letto e si strofina gli occhi.

The Secrets Of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora