Capitolo 14.

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HARRY'S POV

Lentamente apro gli occhi e la prima cosa che vedo è lei. Lei sul mio petto, con i capelli disordinati che dorme sulle mie gambe.

Sorrido e tolgo il braccio da sotto le sue gambe, il più lentamente possibile. Porto la mia mano sul suo viso e le tolgo alcune ciocche di capelli.

Quanto è dolce così? Troppo.

Ho stampato sul viso un sorrido da ebete ma sinceramente non mi interessa.

Non credevo che ieri notte mi lasciasse restare, ma poi ha permesso che io la tenessi stretta, che le tenessi la mano e che restasse vicino a me.

Era così innocente appena sveglia. Poi quando arrossiva. Dio. Qualcosa di illegale.

Poi però non so cosa è successo, lei è entrata in panico e ho dovuto tranquillizzarla.

Che cosa strana, io che tranquillizzo una ragazza, non credo di averlo mai fatto prima d'ora.

Non ricordo esattamente tutte le parole che gli ho detto, perché l'alcol non me lo permetteva, ma ricordo come era lei, perfettamente.

Quando mi ha permesso di prenderle la mano o quando mi ha tappato la bocca per bloccarmi dal ridere è stato qualcosa di unico.

Ora più la guardo e più mi viene voglia di darle un bacio sulla sua guancia arrossata. Mi freno e continuo ad accarezzarla con un dito.

Non sembro io. Davvero, non mi sento Harry, ma sinceramente per lei, ora, posso smettere di esserlo.

Qualche secondo più tardi la sento muoversi leggermente e piano apre gli occhi.

Dio quegli occhi. Appena sveglia li ha più grandi del solito e lucidi, ora quei grandi occhi marroni sono fissi nei miei.

''Buongiorno.'' Le dico spostandole un'altro ricciolo dalla fronte.

Mi sento come quei coglioni dei film sdolcinati, ma per lei mi piace.

''Giorno...'' Dice strofinandosi gli occhi con le maniche della felpa.

È la prima volta che non so cosa dire a una ragazza, mi sento... imbarazzato? No, non può essere.

''Va tutto okay ora?'' Le chiedo riferendomi a ciò che le era successo prima che ci addormentassimo.

Annuisce. Apro la bocca per dirle qualcosa ma vengo bloccato da qualcuno che bussa la porta.

Lei raddrizza subito la schiena e sussurra un ''Oh merda.'' E a me viene quasi da ridere ma mi trattengo.

''May? Sei sveglia?'' Ovvio, figuriamoci se Niall non doveva rompere anche ora.

Lei scende subito dalle mie gambe mettendosi in piedi difronte alla porta. È assodato. Lo odio.

Sbuffo e lei si gira sussurrandomi: ''Ti prego stai zitto.'' È tesa si vede, ha paura che Niall entri e gli chieda il perché io sia nel letto in cui lei ha dormito questa notte. Ne sono certo. Le annuisco e la guardo mentre cerca una scusa.

''Emh si, si sono sveglia...Mi sto vestendo!'' Aggiunge subito.

Giuro che se abbassa la maniglia gli spezzo il collo. Perché vuol dire che avrebbe voluto vederla.

''Okay, ti aspetto giù in macchina.'' Le dice attraverso la porta e io sono felice del fatto che non abbia aperto.

''Va bene, arrivo tra qualche minuto.'' Dice e prede un respiro sollievo.

È ancora girata verso la porta, mi alzo e mi avvicino lentamente.

Quando finalmente si è accertata che Niall era ufficialmente sceso al piano di sotto si gira.

The Secrets Of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora