Capitolo 20.

96 8 1
                                    




MAY'S POV

Siamo andati via, Harry guida verso casa mia e la pioggia continua a scendere forte contro i vetri dell'auto.

Entrambi abbiamo gran parte dei vestiti e del corpo bagnati, siamo rimasti li ancora per un po' non curandoci della pioggia.

Continuo a guardare verso il finestrino e non riesco a pronunciare parola che non sia riferita a lui.

Parcheggia e scendiamo, entriamo in casa e dico a Harry di seguirmi in camera.

Vado verso il bagno e prendo alcuni asciugamani e iniziamo ad asciugarci.

Il silenzio ci circonda fino a quando lui non apre bocca.

''Meglio se ti cambi.'' Mi consiglia e io abbasso lo sguardo sulla mia felpa zuppa e annuisco.

''Vado via.'' Dice e poggia l'asciugamano che ha usato per i suoi capelli sul letto e si volta.

Questa volta sono io a fermarlo, non voglio che vada via, non voglio che mi lasci sola, sarebbe troppo per me. Rimanendo sola permetterei ai miei pensieri di prendere il controllo su me stessa e io non riuscirei a fermarli, potrebbero uccidermi, soprattutto ora che sono così fragile.

''Non lasciarmi.'' Lo guardo negli occhi e lui annuisce.

So che anche lui ha bisogno di cambiarsi così vado nella camera dei miei e prendo una T-shirt blu di mio padre e dei pantaloncini dello stesso colore.

Ritorno in camera e glieli porgo e lui cerca di sorridermi, ma si nota che il suo è un sorriso spento.

Inizio a togliermi la felpa, dovrei avere vergogna di questa situazione, ma il spogliarmi davanti a lui è il mio ultimo problema.

Infilo la grande felpa che ho usato la notte e sfilo i pantaloni, infilo i calzini e mi volto, lo trovo vestito mentre si abbassa la maglietta.

Mi prende la mano e andiamo nel corridoio, dopo aver aperto due porte, entriamo nel bagno e mi fa sedere sul ripiano del lavandino.

Non ho capito cosa vuole fare, ma rimango zitta a guardarlo mentre lui osserva la stanza in cerca di non so cosa. Credo che l'abbia trovato, si abbassa e riappare un un asciugacapelli in mano, lo attacca alla spina accanto a noi e lo accende.

Inizia ad asciugarmi e passa le sue mani tra i miei capelli. Mi sento più rilassata, chiudo gli occhi e lascio che il calore e il suo tocco mi permettano di dimenticare tutto almeno per un po'.

Ma questo è impossibile. Ogni volta che chiudo gli occhi lo rivedo e il senso di vuoto in me aumenta sempre di più.

Riapro gli occhi e lo trovo mentre mi guarda e continua a passare la sua mano nei miei capelli, inverto i ruoli.

Abbassa un po' la testa, mette le mani sulle mie cosce e io inizio ad asciugargli i capelli.

è rilassante e anche lui sembra stia acquistando un po' di tranquillità.

Quando ormai tutti e due siamo asciutti, alza la testa e si passa una mano tra i capelli per rimetterli in ordine.

Mi fa scendere e andiamo in salotto, sul divano noto che il mio cellulare si è illuminato più volte. Stanno arrivando una miriade di messaggi da parte di tutti e io non voglio rispondere a nessuno, infatti chiudo.

Non è cattiveria, voglio solamente risparmiarmi una conversazione dove io mentirei sul mio umore.

''Non vuoi chiamarli?'' Mi domanda quando ci sediamo sul divano e io scuoto la testa.

The Secrets Of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora