Capitolo 49.

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MAY'S POV

"Dormono tutti?" Chiedo sussurrando quando siamo davanti al portone di casa sua.

"Credo." Apre la porta. "Dammi." Allunga una mano verso di me e prede i due zaini che mi sono portata dietro.
Uno per la scuola l'altro per i vestiti.

Tutte le luci sono spente e piano entriamo, facendo meno rumore possibile.

"Dammi la mano." Faccio come ha detto e lo seguo, cercando di non cadere, sulle scale buie.
Entriamo in quella che deve essere la sua stanza e lui dopo aver chiuso la porta, accende la luce.
Poggia i miei due zaini a terra e si toglie il giubbotto lasciandolo su una sedia.
Faccio lo stesso con il mio.

"Stanca?" Mi chiede mentre si toglie i pantaloni.

"Un po'." Dico e mi avvicino al mio zaino per prendere il mio pigiama.

"Non vuoi la mia felpa?" Chiede e io involontariamente sorrido, annuisco e lui se la sfila.

Lui indossa un pigiama blu scuro, con maniche e pantalone lunghi. Io mi sfilo la mia felpa azzurra, per venire qui ho indossato gli stessi vestiti di questa mattina, e infilo subito la sua.
Sfilo i miei jeans e tiro il più possibile la felpa, è più corta rispetto a tutte le altre.
Quando entrambi ci siamo cambiati, lui si avvicina al letto e accende la lampada per poi spegnere la luce che aveva acceso prima. Si stende sotto le coperte e mi invita a seguirlo.

"Daisy." Mi abbraccia e io poggio come sempre la mia testa sul suo petto. "Ti amo." Mi accarezza la testa.

"Anche io." Mi stringo più a lui e chiudo gli occhi.

→HARRY'S POV

Non riesco a chiudere occhio, sinceramente non voglio. È come quando stai vivendo qualcosa di troppo bello e non vuoi perderti neanche un secondo di ciò.
Lei sta dormendo ed è tremendamente bella. Un Angelo, il mio.
Ha ricominciato a piovere e la pioggia sbatte in modo violento contro il mio balcone.
Le sistemo una ciocca di capelli, non che ne abbia bisogno, mi piace solamente accarezzarla, toccarla, sfiorarla con le mie mani.

Continuo a guardarla ma una voce mi distrae facendomi quasi sobbalzare per lo spavento.

"Harry, volevo..." Niall rimane immobile sull'uscio della porta, ancora con la mano sulla maniglia, guardandoci increduli.

"Sssssh." Dico meccanicamente per non farla svegliare.

"Niall se sei qui per dire qualcosa che faccia parte dell'insultarmi o del sgridarmi su qualunque cosa io abbia fatto, ti prego, ritorna indietro e richiudi quella porta." Sussurro e continuo a guardare la mia ragazza dormire.

Sento un suo sbuffo e mi rivolto verso di lui. La luce rossa/arancione della mia lampada non mi permette di decifrare il suo sguardo ma poco dopo si decide di parlare.

"Devo parlarti." Dice rimanendo accanto alla porta.

"Doma..." Cerco di rimandare.

"Ora." Dice autoritario e io mi passo la mano libera sul viso.

Non lo rispondo ma inizio a togliere il mio braccio dalle spalle di May, facendo il più delicatamente possibile.
Le poggio la testa sul cuscino e la ricopro, prima di andare le bacio la fronte e le accarezzo una guancia.
Mi giro e solo ora realizzo che Niall ha visto tutta la scena, scrollo le spalle e faccio finta che non sia successo nulla.

"Che vuoi?" Uso un tono duro quando mi trovo faccia a faccia con lui.

Questa volta è lui a non parlare, con la testa mi fa segno di seguirlo e entrambi ci troviamo a camminare nel corridoio buio.
Lui apre una porta e capisco che è quella della sua camera, la luce è già accesa ed entriamo.
Nonostante io abiti in questa casa da più di quattro anni, non sono mai entrato nella sua camera, mi guardo intorno, è molto simile alla mia, tralasciando la miriade di trofei di basket sulle mensole.
Questo silenzio mi snerva.

The Secrets Of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora