Capitolo 23.

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MAY'S POV

Stiamo ritornando a casa mia e parliamo di ciò che è successo li dentro.

Infine siamo andati in cassa e la cassiera ha fatto un appello, dopo circa dieci minuti la madre è venuta a prendere Niv. Era preoccupatissima e vedere la scena di quando abbracciava suo figlio era qualcosa di troppo dolce.

Il bambino non voleva staccarsi da Harry, aveva persino chiesto a sua madre se poteva farsi un giro con noi, ma lei ha preferito portarselo a casa e ci ha ringraziati.

''Stavi simpatico al bambino.'' Dico mentre scendiamo dall'auto e iniziamo ad entrare in le buste piene di roba.

Alza le spalle e mi aiuta.

''Posso avere la foto?'' Mi chiede quando abbiamo scaricato tutto e io inizio ad ordinare il cibo nel frigo e negli armadietti della cucina.

''È in borsa, non strapparla.'' Spero non lo faccia, è la prima foto che gli scatto.

Ritorna in cucina e fissa la foto, poi la mette nella tasca dei sui jeans.

Io finisco di sistemare tutto e sento il mio cellulare vibrare.

Lo prendo e vedo che sullo schermo è apparso un numero sconosciuto.

Rispondo un po' incerta.

''Pronto?'' Dico e Harry inizia a fissarmi.

''May! Sono Caris, come stai? Ho saputo tutto solo ora, hai bisogno di qualcosa, vengo subito da te, lo sai non farti problemi.'' È preoccupata, sta parlando anche velocemente.

''Tranquilla, tutto okay...'' Mi limito a rispondere.

''Non è tutto okay, aspettami, ti porto a pranzo fuori, un bacio.'' Non mi fa neanche rispondere e riattacca.

''Era Caris...'' Dico e poggio il cellulare sul tavolo.

Lui guarda il suo orologio. ''Io vado, ho bisogno di una doccia.'' Annuisco.

Si avvicina e mi da un bacio sulla guancia. ''Ci vediamo.''

Lo abbraccio. ''Okay...'' Si stacca e va verso la porta, la chiude e poco dopo sento il rumore del motore della sua auto.

Vorrei telefonare i miei ma se gli spiegassi la situazione si allarmerebbero e sarebbero capaci di partire subito e tornare a casa, non voglio che si preoccupino per me, devono pensare al nonno, poi tra tre giorni saranno a casa.

Tra un po' dovrebbe arrivare Caris, nel frattempo salgo in camera e prendo uno dei miei tanti fogli. Ho bisogno di capire cosa mi passa per la testa e questo è l'unico modo per scoprirlo.

Inizio con il disegnare due mani, due mani che si cercano ma non riescono a toccarsi. Man mano che vado avanti una è sempre più pallida dell'altra, quasi volesse scomparire e lo sfondo intorno a loro è tutto nero.

Dopo circa mezz'ora l'ho terminato e comincio a guardarlo, più lo guardo più mi manca.

Vorrei che non fosse mai successo, forse a quest'ora quella mano pallida starebbe stringendo la mia.

Sono felice di sentire il campanello di casa mia, perché non so se sarei stata in grado di fermare i miei pensieri.

Vado ad aprire e Caris mi piomba addosso.

''Mi dispiace un sacco, sarei venuta prima ma non mi avevano detto niente i ragazzi.'' Mi abbraccia e io la stringo e chiudo la porta.

''Come ti senti? So che non sono domande da fare, voglio sapere se hai bisogno di qualcosa...'' Sono davvero felice che sia venuta.

The Secrets Of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora