Capitolo 22.

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MAY'S POV

I raggi del sole che filtrano dal mio balcone mi svegliano per quella che deve essere stata la milionesima volta da quando ho chiuso occhio ieri sera.

Non riuscivo a fare un sonno tranquillo, infondo sapevo che sarebbe stato così.

Mi muovo lentamente per non svegliarlo e tolgo il suo braccio dalle mie spalle e mi alzo.

Apro l'armadio e mi guardo all'interno dello specchio.

Ho delle pesanti occhiaie che si mescolano al colore nero del mio mascara colato e i capelli non sono da meno. Intravedo, sul comodino accanto a Harry, quella che deve essere la foto che ha scattato ieri. La prendo e la osservo.

Ci siamo noi due, lui che non si vede in volto ma gli si vedono solo i capelli, mi guarda mentre io sono raggomitolata sul suo petto e ho tutto il trucco che mi riga le guance, si intravedono anche parte delle coperte che ci coprivano.

Sorrido leggermente e la rimetto dove l'ho presa.

Decido di non svegliarlo, ieri è stata una giornata piena per entrambi, non credo che abbia voglia di andare a scuola.

Scendo al piano di sotto e vado a recuperare il mio cellulare tra i cuscini del divano, quando lo trovo mi siedo e lo accendo.

Quasi si blocca per tutte le notifiche che mi stanno arrivando, sono principalmente messaggi e chiamate perse.

Le lascio scorrere in cerca di una di Luke.

Mio dio, non posso averlo davvero fatto.

Ormai era una cosa naturale farlo tutte le mattine, in cerca di un suo segno ma ora dovrei disabituarmi.

Mi sembra tutto così irreale.

Mi passo una mano sul viso e mi dirigo in cucina, apro il frigo e inizio a guardare dentro.

Non c'è molta scelta, in fondo non ho fame, pensandoci, in questo periodo non sto affatto toccando cibo, dovrei comunque andare a fare spesa.

Prendo il succo alla mela verde che tanto amo e me ne verso un po' in un bicchiere.

Dovrei preparare qualcosa a Harry per la colazione, credo che ciò che è successo ieri sia stata colpa mia.

Non so se sfogarsi con me ieri, sia stato per lui un bene o un male, in tutte e due i casi gli ho fatto riportare a galla alcuni dei suoi ricordi più dolorosi.

Mi siedo sul divano e cerco di bere un po' dal mio bicchiere, ma anche il succo ha un sapore amaro, quasi fosse veleno.

Ci rinuncio e cerco almeno di far iniziare una buona giornata a lui. Ritorno in cucina e inizio a preparare il caffè.

I ricordi di ieri si fanno strada nella mia mente e cerco di soffermarmi su quelli più sereni: le sue parole di conforto, il suo bacio, il modo in cui mi teneva stretta e di come mi ha chiamata quando mi ha dato la buona notte.

'Daisy' , margherita.

Mi aveva paragonato a una margherita anche la notte in cui Niall mi invitò a casa sua e lui si intrufolò ubriaco nella mia stanza. Pensavo che l'avesse fatto perché aveva visto il mio disegno sul libro e l'avesse detto senza pensarci, a quanto pare mi sbagliavo, se ne ricorda ancora.

Alcune volte mi stupisco di come riesce a capire dettagli sottilissimi della mia vita e sembra come se riuscisse ad intrufolarsi nel mio piccolo mondo.

Altre invece, sembra come se noi due appartenessimo a mondi totalmente differenti e opposti.

Forse è questa contrapposizione tra cose che ci accomunano e cose che ci dividono, che mi mandano in confusione.

The Secrets Of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora