Capitolo 41.

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MAY'S POV

Da: Harry
'Perché non sei a scuola?
H.'

Ora sono in camera, stesa sul letto e sotto le coperte, non credo sarei riuscita ad andare a scuola.
Ho pianto, ho gli occhi gonfi e rossi, tutti i flashback di quegli anni si ripetono nella mia mente, come se fosse un film horror che ne ha mai fine.

'Non sto bene.' Rispondo e butto la mia testa sul cuscino.

Poco dopo mi risponde.

Da:Harry
'Che hai? Arrivo.
H.'

Non voglio che salti la scuola per me.

'No, resta a scuola, ci vediamo appena esci okay?'

Da:Harry

'Sai che non starò attento se so che tu non stai bene? Ma non insisto, appena esco ti vengo a prendere, pranziamo insieme.
H'

Rispondo che per me va bene, anche se l'idea di pranzo non mi alletta.
Decido di riposare ancora, forse al mio risveglio mi sentirò le gambe meno stanche.

Sono le 12 quando mi risveglio e decido di andarmi a preparare.
Mi do una sistemata in bagno e poi vado a vestirmi.
Indosso un paio di leggins neri, un maglione largo verde scuro e le mie vans nere.
Mi sistemo i capelli, metto il mascara e scendo al piano di sotto.
I miei sono a lavoro, mia madre ritornerà tra poco, in salotto c'è sono mio nonno.

"Buon giorno." Dico e lui si volta verso di me.

"Come ti senti? Tua madre mi ha detto che probabilmente non ti sei alzata perché non stavi bene." Mi chiede e io prendo le chiavi di casa e il cellulare.

"Ora tutto bene, puoi dirle che pranzo fuori? Tu come stai?" Gli sorrido.

"Bene, l'avvertirò."
Prende un giornale e inizia a leggere, io sento un clacson suonare e capisco che Harry è arrivato.

Saluto mio nonno ed esco di casa, infilo le chiavi e il cellulare in una tasca della mia felpa e apro lo sportello.

"Ciao." Sorrido il più possibile.

Si avvicina alla mia guancia e ci lascia un bacio.

"Cosa c'è che non va?" Mette in moto.

"Mi sentivo solo stanca, tranquillo." Mi allungo per accendere la radio.

"May..." Mi sprona a parlare.

"Davvero, ero stanca e mi sentivo debole." Non riesco a dirgli tutto.

Ci fermiamo e scendiamo accanto a un ristorante.

"Vieni qui." Allarga le braccia e io mi ci tuffo dentro.

È assurdo come il mondo sembri più bello da questa prospettiva.

"Non lasciarmi." Sussurro e lui fa alzare il mio viso e si piomba sulle mie labbra.

Subito dopo mi prende la mano e entriamo. Ci sediamo ad un tavolo un cameriere prende le nostre ordinazioni.

Ho cercato di prendere la pietanza che mi sembrava più leggera.

''Ieri, mi sono divertito sai? Tuo nonno è un uomo in gamba.'' Apre una conversazione e io gli sorrido.

''Già.'' Rispondo.

''Tu hai qualcosa che non va.'' Punta i suoi occhi nei miei.

Scuoto la testa e la nostra attenzione viene catturata dal ragazzo che ci serve i nostri piatti.

The Secrets Of The PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora