33. Sospiro

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Si dice che i sospiri siano le risposte un tempo rimaste in sospeso.
Si dice anche che essi racchiudano più amore di qualsiasi bacio.

 Si dice anche che essi racchiudano più amore di qualsiasi bacio

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Non era un sogno... dentro di sé sapeva che era tutto vero... ma non poteva, né voleva crederci.

Taehyung aveva sentito in parte quello che i Van si erano detti nell'anticamera.
Si era svegliato quando Jeon aveva inveito contro Jin, urlando che la Bestia avrebbe dovuto essere solo un suo peso e di nessun'altro.

Stavano parlando di lui, questo era chiaro... Doveva essergli successo qualcosa di davvero grave per sconvolgere in questo modo tutti loro.
Ma nonostante si sforzasse non riusciva a ricordare niente, un buio assoluto dalla colazione con Jeon fino al risveglio nella foresta.

Possibile? Quanto tempo era passato?

Non appena si accorse che Jungkook stava per rientrare in camera, finse di dormire.

Cosa avrebbe potuto dirgli?
Non sapeva cosa chiedere, come parlargli... guardarlo negli occhi pensando all'espressione piena di rammarico che la sua mente faticava a cancellare.

-Non è colpa sua...- sentì il sussurro di Jungkook e la carezza leggera sui suoi capelli.

Non riuscì più a tenere gli occhi chiusi... li aprì lentamente per poter vedere il suo viso, gli occhi scuri pieni di tenerezza e comprensione.

-Scusami, ti ho svegliato. - disse il vampiro scostandosi.

Taehyung scosse la testa e senza sapere ancora il perché cominciò a piangere.

Prese subito il cuscino e se lo mise sul viso, pieno di vergogna e imbarazzo per quella reazione esagerata.

Senza vedere sentì Jungkook sedersi sul letto e con entrambe le mani cercare di scostare le sue braccia avvinghiate al cuscino.
-Ahia! - sussultò Tae.
-Ops scusa... fa tanto male? - chiese preoccupato Jeon.

Kim allontanò il cuscino e si guardò le braccia piene di lividi e le mani escoriate, ferite appena cicatrizzate...

Non poté evitare questa volta di guardare il Van in cerca di spiegazioni.
-Cosa mi è successo? -

-Non ricordi niente? - chiese a sua volta il vampiro.

Allo scuotere della testa di Kim e alla ripresa delle lacrime che scendevano come un fiume in piena, Jeon gli prese delicatamente il viso tra le mani per depositare un bacio casto su entrambe le palpebre dei suoi meravigliosi occhi blu.

Voleva vederlo sorridere, aveva BISOGNO di vedere il suo speciale sorriso quadrato e lo sguardo divertito da cerbiatto curioso.
Dopo solo tre giorni gli era mancato così tanto.

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