10. Chi sei veramente?

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Se non ci si può fidare degli esseri immortali, figuriamoci degli umani...
Se aspettate che aiutino qualcuno a parte sé stessi, potreste dover attendere per sempre.

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Quel cameriere che a Taehyung era sembrato fin dall'inizio troppo interessato al suo vampiro, ora si trovava proprio di fronte a lui, a rivendicare qualcosa che ancora non riusciva a comprendere.

In realtà, non ne era totalmente sorpreso... il ragazzo lo aveva fissato con occhi pieni di ostilità per tutto il tempo e, dentro di sé, Kim aveva già la sensazione che stesse escogitando qualcosa.
Probabilmente la vendetta era stata concepita anche a causa delle dure parole che gli aveva rivolto prima di lasciare il ristorante.

-Non ti sarai per caso offeso, vero? Ripeto, dopotutto, non è colpa mia se Van Jeon non ti ha degnato neppure di uno sguardo. - disse Tae con voce rauca e sprezzante, nonostante la sua posizione fosse nettamente in svantaggio.

Cercò di divincolarsi ma non riuscì a muoversi, in quanto le braccia erano tenute ferme al letto da tre anelli di corda; tentò, allora, di sollevarsi tirando il ventre in dentro, ma le corde strette e tese alle caviglie glielo impedirono.

- Liberami subito! - gridò.

La rabbia bruciava nei suoi occhi, di solito limpidi, ora velati dalla fastidiosa sensazione di essere impotente e alla completa mercé del suo aguzzino; il quale continuava ad esaminarlo facendo scorrere il suo sguardo dal basso verso l'alto, per tutto il corpo inerme di Kim.

In un altro contesto, l'apprezzamento di quel ragazzo attraente dai capelli corvini, con il fisico asciutto e gli occhi verdi, avrebbe potuto anche essere piacevole, ma, in quella circostanza si sentiva come profanato, nauseato dal modo viscido con cui i suoi occhi si soffermavano troppo dove non avrebbero dovuto.

-Malgrado sia offeso che il sovrano dei vampiri non mi abbia considerato, comincio a capirlo... sei davvero affascinante e molto provocante. - disse il corvino con un tono profondo che voleva essere lusinghiero, tuttavia, agli occhi di Tae, suonò nasale e sgradevole.

Inavvertitamente si leccò le labbra secche in un patetico tentativo di ritrovare la calma perduta.

-Ahm... allora vuoi proprio tentarmi - esclamò il ragazzo fraintendendo il gesto di Taehyung.

Sentendosi invitato, salì con le ginocchia sul letto posizionandosi davanti a lui, esattamente in mezzo alle gambe divaricate.

-Cosa vuoi fare? - chiese Kim preoccupato, con voce tremante.

-Cosa vorrei farti, vorrai dire?! - sorrise sfacciato -Tutto! Tutto quello che puoi immaginare ed anche molto, molto di più - concluse sfacciato.

Si posizionò a carponi sopra di Tae, rimanendo appoggiato solo su di un braccio, sollevò l'altro mostrando un coltello da caccia che rigirava tra le dita...

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