19. Sciamane

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Il destino è qualcosa che non comprendo, ho sempre pensato che solo con le proprie forze si crea il proprio futuro.
Ma osservando loro penso che ci sia qualcosa di sfuggente che lega i destini degli esseri viventi in maniera irreversibile.

Ma osservando loro penso che ci sia qualcosa di sfuggente che lega i destini degli esseri viventi in maniera irreversibile

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- Siamo stati due stupidi, io e Duncun - confidò la ragazza in tunica rossa rivolta al vampiro adagiato su di un enorme letto a baldacchino.

- Abbiamo mandato un invito a te, grande re dei vampiri, convinti di riuscire a tenere lontani i tuoi simili cospargendo ovunque le mie misture letali e velenose per i succhiasangue- sbuffò socchiudendo gli occhi a causa del riflesso che filtrava dalla finestra.
- Non abbiamo, però, preso in considerazione chi fosse veramente quel... bamboccio saltato fuori dal nulla e diventato di punto in bianco il tuo compagno.-

Si avvicinò maggiormente a Jungkook sedendosi sul bordo di quel lussuoso letto rifinito con lenzuola di raso rosso.
- Oh mia vita, mio Signore, desidero essere tua da molto, molto tempo ormai, e ti ho aspettato così tanto che, ora che ti ho qui, non permetterò che ti portino via da me. Resteremo sempre insieme!-

Gli accarezzò il viso immobile con il dorso della mano e continuò:
- Non devi preoccuparti questo locale è a prova anche di Angelo protettore della Prima Luce. Te lo prometto, non capiterà più nulla, lotterò con tutte le mie forze perché il passato non si ripresenti ancora e tu sarai finalmente libero.-

Si fece ancor più vicina, com'era stato soltanto quando lui gli aveva succhiato il sangue dal collo.
Al solo ricordo le mani gli tremarono dall'eccitazione e si leccò le labbra ripensando al suo respiro caldo e alla sua lingua umida.

Voleva baciarlo ma sapeva che l'Immortale in dormiveglia era in grado di sentirla e avrebbe di sicuro ricordato qualsiasi costrizione gli avrebbe fatto durante il suo forzato letargo.
Obbligarlo lo avrebbe reso solo più furioso di quello che già sarebbe stato appena si fosse ridestato.

Per la Sacerdotessa dell'Istinto la paura di morire uccisa attraverso le mani del suo signore era molto più sopportabile che il pensiero di non poterlo più né vedere né sentire o, peggio ancora, di non poter piŭ avvertire il suo tocco sulla ptopria pelle.

- Così lo ammetti.- disse Duncun avvicinandosi ai due, deciso di impedire eventuali imprudenze di lei che avrebbero potuto compromettere il loro piano.
-Una cosa te la devi cacciare in testa una volta per tutte, qualunque errore io abbia commesso, non sono stato io a portartelo via, ma quel sensuale, provocante e irresistibile ragazzo dai capelli castani e gli occhi color del mare.-

- Non ti ho certo costretto io a rapire lo... straniero. - disse la Sacerdotessa alzandosi con una calma che non provava affatto - È stata la tua voglia irrefrenabile di diventare vampiro ad accettare di partecipare a questa trappola ideata da me per catturare Van Jeon con lo scopo di salvarlo dai suoi obblighi di Eterno.-

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