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Morire è naturale tanto quanto nascere, almeno per un mortale.
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-Come sarebbe a dire che vuoi andartene? - chiese Jimin sorpreso e allarmato insieme.Tae era appena tornato a casa con Park che lo aveva riempito di rimproveri e raccomandazioni tutto il tempo. Sul comportamento sprovveduto, sui rischi che aveva sottovalutato, sulle precauzioni che avrebbe dovuto prendere, in sintesi un unico avvertimento: non si frequenta un vampiro.
-Immagino che tu sia proprio convinto che non voglia farti del male, pensi che ti lascerà libero di decidere? Io non posso obbligarti a credere alle mie parole e non alle sue, ma ti assicuro...-
-È proprio lì che sbagli, Park, lui stesso si autodefinisce troppo pericoloso per me; quindi, state dicendo le stesse cose. - rispose Tae sbuffando mentre continuava a fare le valigie.
-Beh, almeno è sincero. - rispose Jimin, ormai senza più alcuna voglia di insistere, doveva assolutamente trovare un altro modo per convincerlo a rimanere.
-Sarai tu a decidere dopotutto è la tua vita - tentò di persuaderlo con la logica, in modo più razionale e meno emotivo - Spero solo che tu non voglia diventare un vampiro, insomma, già la vita è faticosa così, figuriamoci senza vederne la fine. - disse ironizzando come se fosse tornato del suo solito buonumore.
Il rapporto di amicizia tra loro si basava soprattutto sulla complicità e Park sapeva che l'unica cosa che poteva indurre il suo amico a fidarsi di nuovo sarebbe stato proprio quella di assecondarlo spingendolo però a ragionare e non a mettersi sulla difensiva.
-Oh, ti assicuro che non è certo mia intenzione... - rispose Kim prontamente, sfoggiando il suo speciale sorriso quadrato con una certa amarezza. - Quando si sa che la vita è breve, la si vive pienamene, cogliendone ogni aspetto positivo cercando di sfuggire da quelli negativi, perché il tempo è tiranno. - spiegò con serietà e poi cambiando tono continuò:
-Invece, quando hai a disposizione un tempo infinito penso che tutto sembri ripetitivo, noioso e futile - si bloccò pensieroso.
-Ti riferisci all'Immortale, vero? - Park intuendo che la mente del suo amico stesse viaggiando su binari che lui faticava a seguire.
Aveva sempre ammirato la capacità di Kim di estraniarsi in qualsiasi momento per mettersi nei panni di qualcun altro, e ne comprendeva incredibilmente le situazioni e gli aspetti di ogni individuo con una semplicità da far invidia a chiunque.
Questa volta, però, avrebbe proprio voluto leggergli nella mente, perché non riusciva proprio a capire dove volesse arrivare tutto questo ragionamento contorto.Tae interruppe quello che stava facendo, guardò il biondo amico con occhi liquidi, pieni di un pianto a fatica trattenuto.
-Io per lui sono solo di passaggio, provvisorio e inutile, non importa quanto mi potrò impegnare, per lui rimarrò solo un peso da dover tollerare per un breve periodo, per di più un peso delicato e debole... - affermò convinto.
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BLOOD MAZE
VampireGli umani insistono nel pensare al regno dei vivi come se tutto il resto non avesse effetto sulle loro vite. "Si sbagliano di grosso!" Esiste un'altra vita in un regno dove noi immortali viviamo in un perenne incubo, affrontando paure, tradimenti e...