31. Tutto accade per una ragione

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È interessante quanto poco spazio notturno ci sia, rispetto a quello diurno nella casa dei vampiri.

Mancanza o desiderio di Luce?

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La prima volta che Sammy entrò nel Labirinto notò subito che nonostante i vampiri vivessero nel buio, nella loro casa davano molto più risalto alla vita all'esterno, nei giardini, che non a quella che si svolgeva all'interno

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La prima volta che Sammy entrò nel Labirinto notò subito che nonostante i vampiri vivessero nel buio, nella loro casa davano molto più risalto alla vita all'esterno, nei giardini, che non a quella che si svolgeva all'interno.

Luoghi appartati e riparati ma sufficientemente spaziosi, dove i "Non morti" si incontravano, scambiavano notizie e informazioni sulle zone non ancora esplorate, si raccontavano le proprie avventure e ci si vantava delle proprie prede.

Alcuni, particolarmente solitari, godevano invece di piccoli gazebo isolati, dedicati alla lettura.
Al castello i libri non mancavano di certo, Van Jeon aveva adibito un'intera ala alla biblioteca, dove, considerando la sua vita longeva, si trovava veramente di tutto.

Darcy, solitaria, voleva stare prevalentemente all'aperto, ovviamente all'ombra, riparata dai cespugli e dalle mura del labirinto.

Fu così che la trovò Sammy, isolata da tutti, con la schiena appoggiata ad un albero, il vento tra i capelli ed in mano un libro, assorta nella lettura.

Osservò il colore del suo abito, blu celeste, a differenza della maggior parte delle vampire che preferivano vestirsi di rosso o nero, lei amava i colori.
Una volta lei gli aveva spiegato che nel castello abbondava già troppo il rosso, richiamo di ciò che i vampiri amavano di più, ed il nero era ovunque, specie nei cunicoli o nelle piccole stanze da letto spesso nemmeno munite di finestre.

Lei aveva uno spirito luminoso e Jhope l'aveva oscurata, fatta diventare un'ombra di ciò che avrebbe potuto diventare, non se lo sarebbe mai perdonato.

La ragazza si accorse della sua presenza, sollevò il viso e gli sorrise, appoggiando il libro al suo fianco.

- Sei stanco, vuoi andare a riposare? ... Ti accompagno se lo desideri. - le chiese lei alzandosi.

- Dopo tutto quello che hai scoperto e sentito, mi chiedi solo questo? - si meravigliò lui.

- Se avessi voluto raccontarmi qualcosa, lo avresti già fatto. - chiarì la schiava - Sono solo contenta che tu sia tornato qui... da me. -

Van Jung, la Fortuna, non si era mai sentito così... fortunato.

Avere qualcuno accanto che non gli chiedeva di parlare, di predigere il futuro e neppure di spiegare il perché fosse venuto nel mondo dei vivi trasformato in vampiro, era raro e prezioso.
Era stufo anche della congrega delle Sacerdotesse, le cui Adepte lo avevano pregato di rimanere... mentre lui aveva nella mente solo Darcy.

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