21. Una persona speciale

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Percepire quando è vicino,
quando sta per arrivare...
Come quando entri in casa
e sai che c'è qualcuno,
è come mille bagliori di luce brillante che passano attraverso un bicchier d'acqua,
riflesso della propria anima gemella.

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Jungkook ancora non capiva se tutto quello che gli stava succedendo fosse un sogno o realtà.

Si muoveva e respirava...
Attorno a lui c'erano i suoi amati fratelli che non vedeva da tantissimo tempo...
Il suo compagno, lo stringeva e lo abbracciava come se non ci fosse un domani...
E, come se non bastasse, non provava più quella fame opprimente e quella rabbia incessante con cui conviveva, ormai, da quando era diventato vampiro... finalmente si sentiva rilassato e sereno come mai prima d'ora.

"Sicuramente un sogno da cui non vorrei più svegliarmi", pensò.

Si focalizzò nuovamente su Taehyung non appena si mosse, sembrava avesse intenzione di spostarsi per lasciargli spazio libero, ma non glielo permise e lo trascinò di nuovo sopra di sé.

Imbarazzato, Kim si sollevò sui gomiti per guardarlo, gli sorrise dolcemente e con gli occhi lo supplicò di lasciarlo andare.

-Hai paura? Sembri spaventato... - gli chiese Jeon
-No, no per niente... - si affrettò a dire Tae - Lo ero, fino a poco fa... -
Scosse energicamente la testa cercando di nascondere alcune lacrime che, inaspettate, gli scesero lungo le guance.

Jungkook, ancora frastornato, gli accarezzò il viso e con il pollice percorse lo stesso tragitto di una lacrima sfuggita al suo controllo.

Qualcosa in Tae era cambiato, la sua presenza gli era, sì, familiare ovviamente, ma molto più del solito; strano, considerato che fosse la prima volta in cui lo vedeva così rigido, nervoso, teso, anzi 'trattenuto'... come se stesse cercando di resistere ad una forza che a stento riusciva a contenere.

-Ragazzi... capisco la situazione. - disse Jin con un certo sarcasmo - Però dovete rendervi conto che non siete soli. -

Kim ridendo gli diede un bacio veloce sulle labbra e si issò di scatto, così d'improvviso che il vampiro non fece in tempo a fermarlo di nuovo.
A sua volta, quindi, decise di alzarsi, anche se con estrema fatica.

In quel momento Jeon si rese conto che il suo corpo non reagiva nel solito modo; era di una lentezza spaventosa, aveva continue fitte dolorose ad ogni respiro e movimento.
Questo gli fece capire, senza ombra di dubbio, di non stare sognando.

Mentre scendeva dal letto gli si avvicinò Namjoon per stringerlo tra le braccia.
Lo fece in modo piuttosto maldestro, come al solito quando era emozionato, usò la forza di cui era dotato senza accorgersene e risvegliò in Jungkook dei muscoli ancora assopiti.

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