56. Ho bisogno di te

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Amami quando meno lo merito, perché sarà quando più ne avrò bisogno.(Catullo)

A volte tutto quello di cui abbiamo bisogno nella vita è qualcuno che ci tenga la mano e cammini con noi.(James Frey)

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Kim con un brivido di orrore vide il corpo del suo amico ancora immobile sul letto steso su un fianco, gli occhi ancora chiusi nessun segno di vita, si precipitò verso di lui sentendo quell'insolita stretta allo stomaco che aveva ogni qualvolta pe...

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Kim con un brivido di orrore vide il corpo del suo amico ancora immobile sul letto steso su un fianco, gli occhi ancora chiusi nessun segno di vita, si precipitò verso di lui sentendo quell'insolita stretta allo stomaco che aveva ogni qualvolta perdeva qualcuno a cui era legato.
Anche se già era a conoscenza che fosse ancora in coma, vederlo così immobile era straziante.
Si sarebbe mai ripreso?

Due figure a fianco al letto attirarono la sua attenzione, una che cercava di trascinare via l'altra.

Charity alzò lo sguardo verso di lui, con gli occhi umidi di pianto, Yoongi cercava con forza di trascinarla fuori dalla stanza, ma con il potere della disperazione lei si aggrappava con le unghie e con i denti alla spalliera del letto.

-Occhi blu! - lo chiamò digrignando i denti - Non vogliono che rimanga con lui... digli che mi devono uccidere prima di spostarmi da qui.-

-Perché? - chiese guardando prima Van Min e poi Van Seok apparso subito dopo.

-Te lo dico io perché...- rispose lei con voce isterica - Loro non sanno come aiutarlo e lo vogliono lasciare morire... Io non lo permetterò! -

-E cosa potresti fare tu che non riescono a fare loro? - chiese Van Jeon alle sue spalle.

Charity sentendo la voce del suo padrone smise di lottare per fissarlo negli occhi pieni di angoscia e imploranti, un evidente richiesta d'aiuto così rara sul suo viso.

Semplicemente Jungkook ricambiò il suo sguardo, si fissavano senza emettere alcun suono ma era chiaro che stessero comunicando.

Anche Yoongi come Tae rimase ad osservarli affascinato e curioso di scoprire cosa si stessero "dicendo".
Kim era invidioso della complicità tra i due, una volta anche lui poteva sentire ogni emozione di Jeon e questo creava più comprensione di qualunque altra parola... ma ora, non lo capiva più...

-Dipende solo da lui, se vuole risvegliarsi o meno, nessuno, credo, possa farci più nulla.- spiegò Jungkook girando poi lo sguardo verso Kim.

Il quale a sua volta abbassò gli occhi verso il viso di Jimin che, nonostante la sua rigidità, sembrava dormire sonni tranquilli.

- Park... sei davvero tu che non vuoi destarti? - chiese triste - Stupido testone... svegliati subito! Hai promesso che ci saresti sempre stato per me... ed ora HO BISOGNO DI TE, più che mai. - concluse in un sussurro.

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