53. Possessione

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Quando pare che il nostro amore sia raggiunto, che sia finalmente nostro e la felicità sembra incontenibile, incombe la paura della perdita.

Chi ama teme di perdere l'altro,
non può durare,
troppo bello per essere vero,
e il tormento è in agguato.

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Le Adepte e le Sacerdotesse (*) del Tempio erano tutte impegnatissime in questi giorni di visita dei Van

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Le Adepte e le Sacerdotesse (*) del Tempio erano tutte impegnatissime in questi giorni di visita dei Van.

Normalmente passavano anni senza vederli, adirittura vite intere, e, soprattutto, era rarissimo vederli tutti insieme.

Quanto stava accadendo sarebbe di sicuro finito nei libri di storia del Tempio e tramandato nei secoli alle future ragazze che avessero scelto questa vita, una vita da reclusa in un avventura senza tempo, piena di magia e di conoscenza antica.

Katy, o Katrin come solo sua mamma osava chiamarla, era una persona che ponderava ogni scelta in modo alquanto... pragmatico: ogni suo passo era calcolato al millesimo, la precisione caratterizzava la sua vita, i capricci assolutamente vietati e le sorprese non le sopportava.

Il decidere di diventare sciamana e di vivere nel Tempio dei Van fu l'unica scelta che prese d'istinto, un'improvvisata fuori dai suoi schemi che ancora lei stessa stentava a credere.

Erano già passati 10 anni da quando, la prima volta, ebbe un incontro ravvicinato con Van Nam in persona ad un congresso di scienza.

Chissà se lui si ricordava, ogni volta che incrociava il suo sguardo Katy se lo chiedeva.

Difficile... dato che lei era solo una bambina quando era andata a quell'evento insieme ai suoi genitori scienziati.
Avrebbero mostrato una nuova scoperta rivoluzionaria, un distillato creato in laboratorio con prodotti chimici uniti ad altri composti naturali, che assunto in quantità specifiche sarebbe stato in grado di controllare la mente umana.
Ma tutto ciò non avvenne, il congresso si sciolse per l'intervento inatteso del Van della Saggezza.

Una folata di vento annunciò il suo arrivo, la nube prese forma e apparve Nam in tutta la sua maestosità e grandezza.
Un uomo fatto, alto con spalle quadrate, braccia muscolose e schiena possente, mani grandi, portamento e viso eleganti, capelli viola chiaro e sguardo dolcissimo.

Ovviamente tutto ciò colpì la ragazzina, ma fu niente rispetto a quanto si sentì attratta dal suo modo di parlare, dalla voce potente ma calma, dallo stile e dal coraggio mostrato nel guardare tutti dritto negli occhi.

-Esiste solo un modo per controllare lo spirito di un essere vivente ed è quello di uccidere la sua anima, di spegnere quella luce che lo rende umano. -

Il mormorio della gente alla sua apparizione si azzitì di botto per ascoltarlo.
- La scienza è stata creata per trovare delle soluzioni e migliorare la vita e non certo peggiorarla né tantomeno per soggiogarla. -

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