28. È scritto nei tuoi occhi

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Non succederà più...
Non c'è abbastanza buio in tutto l'universo per spegnere completamente la luce anche di una sola candela.

Non c'è abbastanza buio in tutto l'universo per spegnere completamente la luce anche di una sola candela

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- Penso che dovreste chiedere il permesso prima... - Jungkook parlò con rabbia - Non tollero questo vostro interferire nella mia vita! - concluse con voce autoritaria.

Taehyung si alzò dal divano in tutta fretta, coprendosi come meglio poteva e nascondendosi dietro al vampiro, si guardò attorno sorpreso e confuso.

Da lī a poco si accorse di una nube bianca che, da trasparente ricca di piccoli sfarfallii di luce, divenne solida e scura come l'ombra.
Van Min e Van Seok cominciarono a prendere forma nel suo salotto.

Comprendendo quanto accaduto anche grazie alle parole di Jeon, un tremore improvviso prese il sopravvento sul pacifico e spaventato Kim. Gli occhi gli si incuporono... la Bestia fremeva.

- Da quant'è che siete qui? - chiese con voce tagliente, posizionandosi davanti a loro con le mani strette a pugno.

- Stai attento umano. - esplose Yoongi - É la seconda volta che ti rivolgi a noi Eterni con tono minaccioso. Non permetterò che ce ne sia una terza!-

Una mano elegante si pose sulla spalla del Van del Coraggio come a trattenerlo.

- È la Bestia che parla, non la Luce, né tantomeno l'umano.- disse Jin usando la sua voce musicale che trasmise calma e tranquillità.

I suoi occhi scandagliarono il salotto, soffermandosi sul divano, per poi fissare Kim con un sorrisetto divertito.
Nello stesso momento una mano tatuata sfiorò il pugno di Taehyung.

- Sono appena arrivati, Taetae, me ne sarei accorto altrimenti.- gli sussurrò Jungkook all'orecchio.

Questo bastò per fare rilassare le mani di Tae, così come le sue iridi, che tornarono blu e limpide come sempre.

- Mi dispiace del tono che ho usato. - disse rivolto a Min - Vorrei solo essere avvisato prima che qualcuno, chiunque sia, si presenti in casa mia. -
Poi abbassando gli occhi sussurrò - Ci tengo alla mia vita privata.-

- Come minimo... - intervenne Jungkook - Sono loro che si dovrebbero scusare, non tu.- avvolse la vita di Tae con il suo braccio muscoloso, stringendolo a sé a modo di protezione o come a rivendicarne la proprietà.

- Dovevamo fermare l'irreparabile. - spiegò Jin e aggiunse - Vero Kim? - fece l'occhiolino verso l'umano, che lo guardò a bocca aperta.

"I Van sanno della decisione che ho preso e perché?", pensò.
Si vergognò... se non fossero arrivati loro, tutti i suoi buoni propositi sarebbero andati in fumo.

Sconvolto, si rese pure conto che inconsapevolmente aveva anche mostrato agli Eterni, la poca forza di volontà che aveva quando si trattava di Jungkook.

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