Il giorno mi pento d'averti incontrata,
la notte ti vengo a cercare.
Luigi Tecno
SIMON
Io e Alex sistemiamo ciò che a nostro malincuore ci tocca fare quotidianamente: aiutare negli affari di famiglia e fare ciò che ci viene ordinato. In questo momento infatti stiamo caricando e lucidando l'armeria, pulendo le armi da alcune macchie rosse sul tavolo del soggiorno e se la signora delle pulizie dovesse entrare penso che ne maneggerebbe una per difendersi da noi.
"Alla fine si è saputo se la brunetta resta o va via?" Alex posa una pistola e maneggia un fucile. "Wow, fighissimo questo". E inserisce gli appositi proiettili.
"Non ne ho idea, Stella non mi parla da un po', dice che è impegnata con lei ma mi ha dato disponibilità per oggi pomeriggio. Mi ha detto che ha parlato con Madison qualche giorno fa di qualcosa di importante. Faremo una passeggiata a Central Park. Se Madison sarà con lei vuol dire che non è scappata senza salutare e vuole rimanere. Non mi aspetto lo faccia, Alex. Spero solo che Stella non stia troppo male".
Il solo pensiero mi distrugge, è lei la luce infondo al tunnel e se non risplende lei tra noi non c'è via di speranza.
"Hey, io ci ho provato a parlarle. Mi è sembrata ragionevole, tranne quando le ho parlato di Jack. Comunque, ho un presentimento che non ci abbandoni".
"Lo spero, fratello".
Poso un'arma e guardandole mi chiedo come qualcuno possa essere tanto pazzo da rimanere con qualcuno come noi. I pregiudizi fanno male, specialmente se qualcuno non ci conosce davvero per chi siamo. Madison in parte ci ha ascoltati, ma se dovesse andarsene immaginerei sia destino che siamo condannati al nostro gruppo e nessuno all'infuori di esso.
Finisco di caricare l'ultima pistola e la metto all'interno del fodero sotto il cappotto. Alex fa lo stesso insieme ad un coltello e una pistola leggermente più grande dall'altra parte della cintura.
Solo ora siamo abbastanza sicuri pe uscire.
Quando apriamo la porta Jack, già sistemato e preparato, è davanti a noi.
"Pulito come un bambinello appena nato?" L'ironia di Alex e la serietà di Jack non vanno molto d'accordo.
"Vengo con voi, fatemi caricare la pistola". Ci sorpassa e va verso il tavolo.
"Oh, vieni con noi a passeggiare per Central Park? Aspetta... come mai l'hai usata?" Mi sembra ovvio porsi questa domanda, anche io mi chiedo come mai l'arma sia vuota. L'hanno attaccato e non ce l'ha detto?
"Dovevo risolvere una questione in sospeso avvenuta qualche mattina fa, niente di preoccupante".
Ci sorpassa uscendo dalla porta. "Andiamo con la mia macchina". E dall'appartamento.
"Aspetta, Cenerentola! Non sei in ritardo per prendere la carrozza". Alex velocemente chiude la porta della stanza e con un cenno saluta le guardie del corpo ai lati dell'ingresso. Faccio lo stesso e seguiamo Jack in macchina. Scrivo alla mia 'luce'.
SIMON: Piccola, stiamo venendo a prenderti. Sei pronta?
STELLA: Quasi. Per una volta posso farcela a non fare tardi.
SIMON: Benissimo. Tutto bene?
STELLA: Sto bene, cucciolo mio.
SIMON: Mi manchi.
STELLA: So a cosa stai pensando. Stasera :)
SIMON: :P
Per fortuna che non devo usare le parole con lei, capisce al volo.
STAI LEGGENDO
Sidereus
Action"Ti svelo un segreto, le coincidenze non sono mai tali". Madison, giovane ragazza ventenne, è pronta per partire per il suo anno all'estero a New York, ma potrebbe rivelarsi tutto tranne che una vacanza studio. Dopo aver fatto conoscenza con la coi...