Capitolo 88. Obbligo o verità?

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Cercare e saper riconoscere chi e cosa,

in mezzo all'inferno, non è inferno,

e farlo durare, e dargli spazio.

Italo Calvino

JACK

Vigile. Attento. Flessibile. Insuperabile.

Quando mio padre mi istruiva con i suoi allenamenti ultra-intensivi durante la giovane adolescenza, non faceva altro che ripetere certe parole che mi porto tutt'oggi e insegno alla mia squadra. Sono le chiavi per evitare di essere uccisi, comportamenti che un soldato deve avere per sé stesso e per chi guida. Io sono il leader, devo impedire che qualcuno si faccia male. Sacrificandomi se necessario, assicurarmi che ognuno svolga la sua parte per non rischiare.

Se invece qualcuno rimarrebbe ferito, sarebbe solo colpa mia.

Non è solo una squadra, quella che guido è la mia famiglia. Hanno ritenuto opportuno nel momento in cui da piccoli capimmo che avremmo dovuto cavarcela da soli, che sarei stato io il loro capo. Non so per quale motivo mi presero sempre come punto di riferimento. Me ne sento grato, ma allo stesso tempo indegno. Ritengo che abbiano tutti delle capacità eccelse, compresa Madison. Il punto è che non ho intenzione di deluderli, ma assicurarmi che siano pronti per combattere è una mia priorità assoluta. Non sono semplici soldati per me, sono ciò che mi ha tenuto in vita fino ad oggi.

Eppure, sono sempre stato codardo per ammettere che questo sentimento di devozione nei loro confronti fosse un dovere, non un sentimento.

Con l'arrivo di Madison poi, nella mia vita è come se si fosse aperto un portale, come se non riconoscessi il mondo a cui sono appartenuto per più di vent'anni. Qualcuno deve aver udito le mie grida interiori e deve avermi mandato lei.

A proposito di questo, non riesco a trovare la mia famiglia di sangue. Non ne parlai, ma sto setacciando il paese e non riesco a trovare i miei genitori. Questo silenzio mi inquieta, neanche le famiglie dei miei fratelli sembrano preoccuparsi di ciò che stiamo facendo. Ormai sanno che Madison è tra noi, sanno che ho preso il posto di mio padre senza il suo effettivo consenso. Cosa stanno aspettando? Cosa sta aspettando mio padre?

Riesco a dormire qualche ora a notte più del solito solo perché Madison è con me. Senza di lei, con la maggiore fatica giornaliera a causa dei vari compiti, probabilmente il mio corpo nemmeno riuscirebbe a connettere. A volte però, la notte aspetto che si addormenti, mi accerto che abbia le coperte calde a proteggerla e poi mi metto a lavorare. La nostra convivenza è uno degli eventi più piacevoli degli ultimi dieci anni. Odio separarmi da lei, specialmente nei nostri momenti intimi a letto, ma questo pensiero di dove siano i miei aguzzini mi martella nell'animo.

Se stanno preparando un attacco contro il loro stessi figli, devo saperlo. Se vogliono Madison, devo proteggerla. Se stanno cercando di nuocere la famiglia di Madison, devo impedirlo a tutti i costi.

A volte semplicemente dimentichiamo di essere ragazzi poco più che ventenni, questo è stato la mia ragazza a farmelo notare. Prima d'ora neanche ci avevo mai pensato, perché per me vivere così è normalità. Quando mia nonna me l'ha mandata come farfalla salvatrice, voleva che sapessi questo. Forse me lo disse quando da piccolo correvo nella sua stanza a piangere per la stanchezza, mi mostrava le farfalle che disegnava. Ma ero troppo giovane per capire.

Così delicata, così dolce e pura e questo mondo cerca di strapparmela via. Ora sta camminando con il suo tubino nero, con sotto due pistole, verso la casa degli Harrison insieme a Sandy Jones. Mi sto maledicendo non solo perché la vedo allontanarsi da me e questo mi sta degradando dentro, ma anche perché ho acconsentito a farla entrare in quel covo di criminali. Eppure, lo sono anche io. Non ha voluto sentire ragioni, vuole proteggere la sua famiglia. Le mie guardie sono già in posizione nei pressi della sua abitazione in Italia, ma, nonostante ciò, vuole rispettare gli accordi ed andare a questa festa. Madison intanto ha un microfono e una telecamera sul vestito. I soldati hanno circondato l'area, sono in attesa di ordini. Io, Stella, Simon, Alex e Liam siamo dietro delle siepi nascosti. Muniti di divise, armati e pronti all'assalto.

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