Capitolo 69. Si torna sempre a casa

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A un certo punto perdiamo la presa sulla vita dei figli. 

Vanno da soli e ci guardano spietati.

Donatella di Pietrantonio

STELLA

"Stanno arrivando?"

"Certo, piccola. Abbi solo un po' di pazienza ancora".

"Sembra che non veda Madison da una settimana. Mi manca tantissimo e spero non sia troppo sconvolta".

"Lo sai quanto sia in gamba. Vedrai che Jack si è preso cura di lei".

"Credi che, insomma... l'abbiano fatto?"

"Non lo credo, piccola. Ne sono super convinto. L'ho percepito dalla voce di Jack che ci fosse qualcosa di strano e poi mi sono ricordato che si trovasse con Madison. Cosa credi che possano aver mai fatto questi giorni chiusi in casa da soli con tutta tra tensione e l'intensità del loro rapporto?"

Sorrido all'idea di loro due finalmente insieme. Ritengo che entrambi meritino di essere felici insieme e se ciò che pensiamo io e Simon è vero, significa che sarà una vera e propria battaglia che non comprenderà solo la ribellione di Jack nei confronti della famiglia, ma un riscatto per tutti noi. E questo è merito di Madison.

Ma al momento, l'unica cosa che ho un necessario bisogno di fare è quella di riabbracciare la mia migliore amica.

Sentiamo il rombo di un'auto con una colorazione nera e lucida familiare, nonostante non sia la solita Porsche. Poi vedo i suoi occhi cioccolato che si guardano intorno in cerca di qualcosa, o qualcuno.

"S-Simon! È lei! Sono loro!" Istintivamente inizio a correre verso la macchina di Jack e appena Madi mi vede si illumina ed esce dalla macchina venendo verso di me.

Simon mi sta seguendo mentre Jack sorride a vederci. Lo vedo davvero meglio, rinato. Voglio sapere ogni cosa da entrambi, tornare a parlare la sera fino a tardi guardando film insieme a Madison, fare le nostre lunghe passeggiate e prendere il caffè mentre lei legge sul terrazzo.

Ritornare a quella quotidianità di cui confermo quanto io ne abbia un viscerale bisogno e sono pronta a ribellarmi anche io contro chiunque mi sfidi a portarmela via.

"Stella!" Dice lei mentre i suoi capelli scuri, morbidi e profumati ondeggiano dietro la sua schiena mentre corriamo l'una verso l'latra.

Non appena ci immergo il viso mi sento a casa. Ha un profumo così delicato ma coinvolgente da catturare l'attenzione e costringerti a girarti per vedere da dove possa venire una fragranza tanto buona e pura. Dolci mani che ti avvolgono e ti fano sentire a casa, una voce che ti culla prima di dormire, degli occhi onesti. La stringo forte per paura che possa andare via di nuovo, la proteggo da qualcuno che voglia strapparla via da me. Tutti, li uccido tutti.

Simon ci raggiunge e ci abbraccia entrambe, poi si dirige verso Jack alle spalle di Madison.

Un abbraccio onesto gli avvolge e non servono parole. Aspetta... Jack ha abbracciato qualcuno? Il multiverso esiste davvero.

"State bene?" Jack mi guarda e mi permetto di abbracciarlo anche io. So quanto non sopporti il tocco altrui e di come gli sia stato insegnato che causi solo dolore, ma io combatterò per fargli capire quanto può essere salvifico il calore di un abbraccio in momenti difficili.

Lo sento teso, ma accetta comunque il contatto e percepisco dal suo cuore che qualcosa in lui è tornato a vivere e non potrei essere più fiera di lui, di Madison, di noi.

"Ora che siete qui, certo che sì". Lo lascio respirare e lui riprende a parlare.

"Non voglio che restiamo troppo allo scoperto. Entrate in casa e non uscite. Simon, è meglio che non rimaniamo nelle vicinanze per ora. Rimani in contatto con Alex e Liam, vi manderò notizie di me quanto prima". Poi respira profondamente, sembra avere difficoltà in ciò che sta per dire, vedo negli occhi un'ombra di preoccupazione. Mi guarda.

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