|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐|

246 17 3
                                    

Pov. Toni

<Superato l'incrocio vai dritto per 200 metri e prendi la traversa di sinistra.> Tengo gli occhi ben incollati alla strada notando che il semaforo è diventato giallo, devo sbrigarmi. Aumento di velocità schizzando tra due macchine e mettendo tra me e la polizia altri due ostacoli. Corri! Freno sterzando velocemente a sinistra ritrovandomi in una strada a doppio senso.

<Cazzo Gin! Sbrigati!> Dico tramite l'auricolare sorpassando una macchina e passando a filo tra le due corsie stando attenta a non schiantarmi contro una macchina, uno specchietto o peggio.

<Gira a destra tra 400 metri! Vodka è pronto a prenderti!> 400 metri. Ce la faccio. Rallento un minimo per passare avanti a un camion e coprirmi per poi svoltare a destra notando a mezzo kilometro accostato a un marciapiede nascosto da un sottopassaggio particolarmente basso un camion, con una pedana neanche troppo larga, aperto. Mi dirigo a tutta velocità verso l'apertura posteriore del camion che si chiude una volta che inchiodo all'interno tirando un respiro di sollievo.

<L'ho presa Gin. Chiudo.> Sento dire da Vodka quando sento il motore avviarsi facendo vibrare leggermente il pavimento sotto i miei piedi.
<Ehy Vermouth, hai provato il brivido stavolta.> Vodka mentre si immette velocemente nella corsia per non dare nell'occhio mi butta un occhio dallo specchietto retrovisore.

<Cosa vi è venuto in mente di mandare Chianti in campo io non lo so.> Ribatto nervosa dell'idea a cui io ero contro, ma che loro dicevano che era necessario.

<Deve fare esperienza e qui era indispensabile. Abbiamo unito l'utile al dilettevole e lo sai.> Mi ribatte aprendomi però il passaggio tra la parte posteriore e quella anteriore del camion alzando il sedile centrale dividendolo in due parti.

<Almeno abbiamo i dati che ci servono.> Borbotto sedendomi sul sedile del passeggero e poggiandomi con un braccio alla rientranza vicino al finestrino.

<Non fare quella faccia dai.> Non dico nulla e gli prendo innervosita il berretto da baseball che mi tende dopo averlo preso dallo scomparto della sua portiera. Mi sistemo i capelli raccogliendoli in modo da coprirli il più possibile con il capello e poi mi volto ad osservare fuori mentre penso.
C'è mancato poco che non beccassero Lydia e mi sorprendo di come invece Sweet Pea sia così tranquillo. Ha corso un rischio alto non essendo allenata neanche a livello fisico, è vero era armata, ma se sparava anche solo un colpo la situazione sarebbe peggiorata notevolmente.
Rimango in silenzio per tutto il tragitto fino alla base operativa. Lenox Hill tutto sommato non mi dispiace affatto anche se anni fa non la pensavo così, oh assolutamente no, ma... ho imparato ad apprezzarla.
Passiamo tramite una delle quattro entrate per il parcheggio sotterraneo della struttura. Per rendere sicura ogni cosa la nostra base è come un quadrato formato da quattro palazzi e nel centro di questo quadrato c'è la base operativa. Ogni palazzo è composto da quattro piani di cui uno su strada dove ci sono negozi aperti al pubblico e dove ci possono essere rari scambi in caso di materiale particolarmente delicato, ma è più unica che rara questa opzione perché non vogliamo esporre troppo le movimentazioni vicino alla base operativa.

<Lascia stare faccio io.> Dico in modo duro quando Sweet Pea cerca nelle tasche la card per l'ascensore, non ricordandosi mai il pin è condizionato a portarla ovunque.

<Sei la salvezza.> Alzo gli occhi al cielo entrando nell'ascensore nascosto al centro del seminterrato e che una volta che arriva al secondo piano si blocca. È un meccanismo automatico per proteggere maggiormente la base. Oltre il secondo piano non si può andare senza mettere l'altro codice. Lo inserisco al volo e l'ascensore si sblocca portandoci direttamente al quarto.

<Eccovi!> Lydia scatta in piedi non appena ci vede e si butta subito tra le braccia del fidanzato mentre io sbuffo posando il casco su un tavolo.

<Togliti quell'espressione scocciata Toni, abbiamo il materiale e nessuno è stato preso.> Mi canzona Jughead mentre preme velocemente i tasti su un computer, non lo sopporto a volte.

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora