|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑𝟎|

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Pov. Toni

<Hai ancora l'espressione di chi vuole rompere la faccia a qualcuno a caso.> Scocco un'occhiata omicida a Bourbon che invece ridacchia quando entro nel suo appartamento travestita.

<Vuoi essere tu quella persona a caso?> È già un miracolo che mi abbia convinto a partecipare. In pratica ci è arrivata la notizia che ci sarà uno scambio tra due piccole gang e dobbiamo scoprire se si tratti di certe pasticche. Non abbiamo ben capito di cosa si tratti nello specifico, ma se scopriamo che è effettivamente così dobbiamo catturarli e prendere le pillole.

<E rovinare il lavoro di Kir? Dai che non ci tengo a stare fermo di nuovo per tutto quel tempo.> Sbuffo aspettando che si prepari armandosi di una semplice pistola e un coltellino, il base per ogni missione ma stavolta io mi sono portata anche un flaconcino di cloroformio insieme a due aghetti suporiferi, non si sa mai come può andare.

<Forza andiamo.> Lo sprono aprendo la porta e dirigendomi insieme a lui direttamente nel seminterrato dove ci dobbiamo vedere insieme a Kir. Vodka è ancora bloccato con la gamba a differenza di Kir, e Gin con Chianti restano alla base solo in caso ci dovessero servire e Pisco è meglio che mi giri alla larga. Ha rifiutato immediatamente di scendere in campo quando ha saputo che c'ero anch'io.

<Stavo per addormentarmi.> Non ci vuole molto prima di trovare Kir su una moto nera già pronta con il casco in grembo.

<Non potresti mai essere un cecchino.> Le ribatte Bourbon che preme il bottone delle chiavi della macchina che abbiamo scelto per muoverci. Io e lui andremo con quella in modo da poter portare, se servisse, i due membri delle gang, mentre Kir farà da controllo durante il tragitto.

<Lascio a te l'onore.> Non ha menzionato Pisco e sono cosciente che lo ha fatto a causa della mia presenza, è molto... attenta a ciò che dice e ciò non mi dispiace. Ci scambiamo un veloce sguardo dato che io ancora non apro bocca e continuo a non farlo, tiro la maniglia e mi siedo al posto del passeggero, non ho la pazienza di affrontare il traffico di Manhattan.

<Qualche secondo in più e ti avrebbe fatto gli occhioni prima di dire qualcosa di provocatorio in modo da attirarti.> Sospiro sapendo perfettamente che ha ragione, ma Syria non mi ci vuole come pensiero. Da quando sono tornata alla base non abbiamo fatto nulla anche se ho accettato un suo bacio l'altra sera mentre stavo bevendo sul terrazzo in cima al palazzo. Qualcuno deve averle detto di avermi vista salire dopo aver pianificato il piano di oggi e... ci siamo baciate abbastanza allungo. All'inizio ero rigida, mi era estranea come se il mio corpo si fosse scordato delle volte in cui l'avevo presa o baciata, ma poi quei baci mi hanno fatto pensare all'ultima volta che avevo baciato una persona e... la rabbia è scoppiata. Ero a un passo dal strapparle i vestiti e riversare la mia rabbia su di lei fino a farmi pregare da lei, ma poi l'idea mi ha nauseato. Quella sera quando poi mi sono stesa a letto ho dato la colpa all'alcool che avevo bevuto, ma se scavo più profondamente so già che non sarà quella la risposta.

<Saranno mesi che non entro in un centro commerciale.> Guardo stranita l'entrata della struttura a metà tra la disperazione e l'apatia. Questa missione non mi andava di farla, ma era meglio che rimanere alla base a bere o discutere con Bourbon sul continuare le indagini o farmi massacrare di botte con la scusa dell'allenamento.

<Non sarà così malvagio, forza darling ce la puoi fare a sconfiggere decine e decine di negozi.> Bourbon trattiene a stento una risata alla presa in giro di Syria che mi circonda un braccio con il suo spingendomi all'interno. Santa pace, ma guarda tu... Entriamo e la prima cosa di cui mi accorgo è la quantità di persone che girano con buste, bambini o amici e fidanzati. È sabato, c'è il delirio.

<Dirigiamoci al punto dell'incontro e aspettiamo lì.> Dico subito trattenendo Syria che stava partendo a razzo verso la direzione opposta a dove dobbiamo essere.

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora