|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑𝟖|

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Pov. Cheryl

Guardo la tazza di caffè latte che ho tra le mani stordita dalla mole di cose che mi ha raccontato Toni. Quando mi ha detto di volermi parlare mentre le stavo disinfettando i graffi non pensavo che mi avrebbe detto tutto. O almeno mi sta raccontando molto di più rispetto a prima, mi ha parlato dei suoi genitori, di ciò che ha scoperto insieme a Bourbon delle attività della madre fino al farmaco sogno. Io le ho rilevato che quel nome non mi risultava nuovo e che probabilmente avevo analizzato il caso in qualche periodo da quando ero entrata nell'FBI.

<Posso muovermi per scoprire la formazione chimica di quella pillola. Negli anni ho varie persone che mi devono dei favori, posso riscattarne uno con una persona.> E so già chi contattare in caso accetti. Se scopriamo il tasso di pericolosità di questa pillola è già qualcosa e poi...
<Se poi uniamo i miei mezzi e la tua vicinanza possiamo scoprire chi lo ha richiesto. In realtà poss...>

<No.> Mi stavo già alzando quando lei mi prende la mano trattenendomi e per un secondo ho visto me con la faccia spiaccicata per terra.

<C...come?> Chiedo sorpresa da questa sua reazione, mi sembra di vivere un deja vu dell'ultima volta...

<Non voglio che indaghi su questa storia.> Se la sua voce è ferma, i suoi occhi sono bassi mentre mi stringe la mano, ma non per farmi male sta cercando di... tenermi. Ha... no non può essere.

<Sono un agente dell'FBI Toni, non sono la prima persona che ti capita di incontrare per strada.> Provo a dirle tirando un po' la sua presa per fare il giro dell'isola ringraziando il fatto che ci eravamo messe di lato. Sollevo la mano libera dalla sua presa per accarezzarle il lato della testa e girarla verso di me quando...

<Non sei solo un dannato agente dell'FBI Cheryl. Sei una persona, sei...> Non serve che la convinca a guardarmi perché non appena le sono arrivata vicina scatta probabilmente anche per le mie parole e... poi si blocca. Forse... forse ho ragione.
<Non tu... anche tu no.>

<Perché un giorno era andata in un posto, un posto per indagare sul mio passato e da quel giorno non l'ho vista più.>
................
<Vuoi proprio morire!?>
<Rispondi! Vuoi morire!? Perché questo succede a chi è vicino a me!>

Ho ragione... lei... lei ha paura di... perdermi. Il mio cuore va in tachicardia non appena realizzo il motivo della sua reazione non solo di oggi anche se è più esplicita, ma anche... anche l'altra volta si era rifiutata e forse non era dovuto solo dall'indagare su di lei, ma già allora... era preoccupata.
Avvicino ancora di più la mano al suo volto fino a girarla verso di me e mettermi tra le sue gambe.

<Non andrò da nessuna parte Toni. Ovunque tu sarai basterà che mi chiamerai e verrò da te.> Le assicuro guardandola negli occhi e stringendole la mano che sembra essere diventata un tutt'uno con la sua.
<Scopriremo chi ha ucciso i tuoi genitori e troveremo tua sorella. Non sei sola.> Le prometto accarezzandole la guancia e ricevendo stavolta una stretta da parte sua.

<Giuralo.> Più che una richiesta sembra una supplica, c'è una paura agonizzante nei suoi occhi ma che si tiene china avendo i miei occhi nei suoi.

<Ti giuro che scopriremo la verità e troveremo tua sorella.> Non lo faccio solo per farla stare più tranquilla, ma perché farò tutto ciò che potrò finché le mie parole non diventeranno realtà.

<No.> Aggrotto le sopracciglia confusa e faccio quel passo in più verso di lei che mi richiede quando mi circonda la vita con un braccio.
<Giurami che non sparirai. Giurami che non ti farai ammazzare per questo.> Il vuoto. Sento talmente tanti brividi scuotermi che mi sembra di cadere a quelle parole. Voleva che le giurassi di...

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora