|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟓𝟐|

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Pov. Toni

<Mi dispiace. L'avevo vista andare all'evento... non pensavo tornasse subito.> Crystal mi prende la mano per puro volere di un contatto fisico e io gliela stringo intrecciando le nostre dita.

<Credevo che stavi parlando sola finché non ho sentito la sua voce. È lì che ho capito che il nostro piano era andato a farsi fottere.> Era semplice e lineare. L'FBI ha avvisato Heather e Veronica che c'era un Serpents e Malachai sta facendo da esca per quelle due tenendole occupate per permettere a me e Crystal di parlare con Cheryl. L'idea di portarla qui grazie alle mail spam inviate da Malachai a Veronica erano tutte organizzate per cercare di rilassarla maggiormente, ma né la settimana di tempo né questo posto ha fatto mettere una carta a nostro favore.

<Possiamo ancora rimediare se non ci butta le valigie fuori dalla porta.> Il che sarebbe molto da lei. Non avendo fatto fare a Heather e Veronica il checkout è stato semplice entrare in camera e prendere il loro posto. Una volta sistemate io sarei uscita a cercarla e dopo essere stata un po' con lei l'avrei ammorbidita sull'idea di parlare con Crystal. Ecco. Tutto inutile.

<Non so quanto ci baderà. Non sta bene.> Li ho visti. Quegli occhi erano velati dalle lacrime, stava diventando ancora più rossa per trattenerle e quando è entrata alcune devono esserle cadute perché aveva il trucco un po' sbavato. Ha pianto, ma il suo sguardo non era puntato su di noi, all'inizio si, però poi si è persa nella sua mente rendendo quegli occhi vacui...

<Si ho visto i suoi occhi quando mi è saltata sopra, ma evidenziarglielo l'avrebbe solo chiusa maggiormente.> Ha ragione ed è lo stesso motivo per cui non mi sono fatta avanti per impormi di restare, qualcosa mi ha bloccato, qualc...

<Mi scappa qualcosa... qualcosa di importante Sis e ho paura che se non lo comprendo in fretta sarà troppo tardi.> Ho paura. Ho effettivamente paura per lei, ma non capisco perché cosa.

<Credo si tratti del suo stato, non era solo incazzata e triste per noi due. Non ha pianto per noi, sembrava a pezzi.> Cosa c'è che mi sfugge... prendo il bicchiere di Jack Daniel's che ho preso insieme a Crystal che ha scelto una semplice schweppes al limone e prendo un sorso pensando. Si è fermata dall'attaccare Crystal non appena si è resa conto della situazione, si mi ha rinfacciato il mio silenzio per una settimana e avrebbe colpito a parole anche Crystal se... La sua rabbia! La sua rabbia è sparita e diventata dolore quando ci ha guardato. Alzo la testa su Crystal sentendomi mancare il fiato quando i suoi occhi color cielo incontrano i miei. Crystal.

<...Non ha pianto per noi, sembrava a pezzi.>

Invece si. Ha pianto per noi, ma non per chi siamo, stava per piangere per cosa siamo.
<Sis... Tagliami la mano per portatela, mi stai per rompere le dita...> Quasi ansima lei, ma io sento di star per morire. A pezzi, tagliare la mano, piangere per cosa siamo...

<Ti saresti fatta ammazzare!>

<Forse sarebbe stato meglio! Lo avrei fatto nel tentativo di vendicarlo!>

Il bicchiere mi scivola di mano rompendosi a terra, ma nulla ha importanza in quel momento.

<Crystal, Cheryl!> Schizzo in piedi e corro letteralmente andando più velocemente che posso nella zona soggiorno, dove ci sono tutte le camere, la sua camera, la nostra.

<Attenzione.> Schivo uno ignorandolo e tiro fuori la chiave pregando che le mie dita funzionino e non la facciano cadere mentre corro svoltando varie volte e quando la chiave si infila nella toppa senza ostacoli come non ne trovo nell'aprirla per un secondo prego di essermi sbagliata, ma le luci accese e la camera vuota fanno morire di nuovo quella speranza mossa solo dal desiderio di non sia così. Mi precipito in bagno che ha la porta accostata e quando la spalanco per poco non muoio insieme a quella speranza.

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora