|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒𝟓|

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<Voglio andarmene.> Non sono disposta ad ascoltare altro, non un'altra parola, non posso e a maggior ragione pensando che se non si trattava di Crystal quel nervo violento di cui parlava Cheryl sarebbe partito da un pezzo. Sapendo in partenza che Cheryl mi avrebbe fermato tiro indietro una gamba in modo da farmi forza con le braccia e sollevarmi per portare la gamba dall'altra parte.

<Toni per favore aspetta.> Crystal scatta in piedi per bloccarmi come ha già fatto, ma c'è una netta differenza tra prima e adesso. Ora sono... non lo so. Ferita. Delusa. Triste. Ancora con il senso di colpa che mi mangia viva. Sono troppo e io fisicamente e psicologicamente non riesco ad andare contro di lei.

<Ne ho abbastanza. Di lui spia, di te che mi lasci e di questi due, quattro anni passati nella menzogna.> Mi scanso non toccandola neanche per sfioro e cammino dritto verso la porta quando mi sento tirare per la maglietta.

<Non è così To...>

<Stai lontana Crystal. Stammi lontana.> Provo a liberarmi il braccio senza farle male, quando il mio corpo urla di usare più forza e risolvere la questione con un solo gesto secco, ma non posso, non con lei.

<No. Toni c'è un motivo se st...>

<Crystal lasciami dann...!> Sgrano gli occhi quando mi sento tirare di lato e non da Crystal, ma... Ciliegia. Il sapore della ciliegia mi zittisce mentre due labbra si premono contro le mie e non in modo delicato. È un bacio fermo, duro e... violento. Se c'era un minimo di remora nel momento in cui mi morde il labbro la rabbia si trasforma in desiderio e io la porto dietro una credenza coprendoci dalle altre due persone presenti. Percepisco come trattiene un gemito e affonda le unghie nel mio fianco quando infilo la lingua nella sua bocca e niente all'infuori da quella battaglia tra le nostre lingue mi scarica di più.

<È ok... è ok tranquilla.> È un sussurro affannoso il suo contro le mie labbra umide, ma per poco io stessa non mi metto a piangere. Normalmente non lo avrei fatto, ma sono un pasticcio schifoso di emozioni e lei in qualche modo ha capito che non potevo, non volevo sfogarmi su Crystal ma al contempo stavo per scoppiare. Lei senza se e senza ma ha accolto parte dei miei sentimenti in modo che potessi "sfogarmi" nel bacio privo di coccole che ci siamo scambiate.

<Grazie...> Rispondo allo stesso modo ricevendo un lieve sorriso da parte sua. È bellissimo. Anche in una situazione del genere e con lei che so che non è per niente al massimo delle condizioni, lei riesce ancora a sorridere e a mozzarmi il fiato.

<In due è più semplice, no?> Annuisco chiudendo gli occhi alla carezza che ricevo sulla guancia e dopo qualche secondo faccio un passo indietro per liberarla dalla trappola fisica in cui l'avevo rinchiusa. Scopriamo però che siamo rimaste sole e la prima domanda a cui cerco risposta è...

<Dove sono?> Da qui riusciamo a vedere il salone, la zona pranzo e la cucina e nessuno dei tre ambienti è occupato.

<O de toilette. Non volevo rischiare di colpirti mentre quasi fottevi mia sorella davanti ai miei occhi, così Crys mi ha portato a mettere il ghiaccio.> L'istinto di dirgli che già l'ho fatto varie volte è alto, ma la sorella deve conoscermi più di quanto pensavo perché ricevo un pizzicotto a cui mi lamento come una ragazzina.

<Vogliamo continuare a parlare di voi due che ci avete mentito o l'argomento si è spostato sulla mia attività sessuale?> Con la coda dell'occhio guardo Cheryl che ha incrociato le braccia al petto, con quella gamba leggermente divaricata e lo sguardo corrucciato mi diverte leggermente. Sembra così piccola nonostante ha stampato in fronte "ti uccido" a caratteri cubitali.

<Che ho scoperto attiva anche prima di lei grazie a Heath.> Quella scritta a caratteri cubitali passa dalla sorella a me che invece voglio prima spezzargli le ossa una a una per ciò che ha detto.

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora