|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟐|

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<Ma dove vai? Stai qua!> Mi rigiro tra le coperte vedendola alzarsi con i capelli un po' in disordine e gli strascichi del sonno ancora sul volto.

<E sentiamo perché? Ho fatto come volevi, no?> Si passa una mano tra i capelli mentre io la fulmino con lo sguardo.

<Sei veramente una testa di cazzo!> Esclamo non volendomi esporre, ma con le mie parole si volta verso di me con un sorrisetto malizioso sulle labbra.

<Uhm... Se dicevi di patata mi sarei offerta di farla capitare tra le tue gambe.> In un istante sento esplodere un calore ardente sulle guance e d'istinto prendo il cuscino che mi è scivolato dietro le spalle lanciandoglielo addosso.

<Nei tuoi sogni!> Non risuccederà un'altra volta! Neanche se mi pagassero! Il rossore che avrò sicuramente sulle guance, altamente imbarazzante, dovrebbe essersi mischiato all'irritazione per questa donna quando afferra al volo il cuscino con una sola mano.

<Be' penso che erano abbastanza vivide le mie dita dentro di te l'ultima volta.> Commenta lanciando in aria il cuscino per poi riprenderlo e avvicinarsi un passo alla volta a me.
<Prova a immaginare se lì...> Cosa? Dannazione a lei e che interrompe le frasi. Resto ferma nonostante si è avvicinata troppo per gli standard convenzionali, ma credo voglia ridarmi il cuscino.
<...dentro di te ci entrasse la mia lingua.> Quelle parole hanno un effetto immediato sul mio corpo tant'è che ringrazio le coperte per nascondere le gambe che ho stretto tra loro per l'eccitazione. Concentrata sul mio corpo per non tradirmi non mi accorgo che ha posizionato il cuscino dov'era originariamente, ma lo faccio non appena la testa sfiora il tessuto grazie a lei.

<Puoi giusto che sognartelo.> Le ribatto provando a spingerla via, ma lei mi ferma le braccia contro il materasso con un sorriso più meschino.

<Ti succederà questo se non ammetti di volerlo in realtà.> Mi sussurra a pochi centimetri dalla bocca, ma poi... tutto cambia. Una sua mano mi sfiora la guancia accarezzandomela mentre l'altra la sento con le dita intrecciate con le mie.
<È tutto ok piccola Silver Bullet.> E un caldo e lento bacio si deposita sulla mia fronte.

Apro di scatto gli occhi trovando subito il filtro nero degli occhiali da sole a modificare le gradazioni del mare che ho di fronte. L'ho... l'ho sognata... Tenendomi con una mano sul lettino l'altra la sollevo sfiorandomi la fronte. Quel... quel bacio... l'ho sentito reale... ma è impossibile. Non è... Dio santo non è successo nulla di ciò che ho sognato, che di per sé è già sconvolgente di suo, io... io non voglio la sua lingua! Mai. Non succederà mai più! Né tantomeno devo ammettere a me stessa qualcosa. È vero non ci facciamo del male e proteggiamo l'altra chi in un modo e chi in un altro, ma di certo non significa che ho qualche interesse o... Sospiro volendomi evitare da sola un'umiliazione con ciò che mi sono riuscita a portare di nascosto prima di partire per questa vacanza forzata.

<Per fortuna dovevo rilassarmi.> Brontolo spostando le dita dalla mia fronte alla cute massaggiandomela mentre resto ad osservare il mare. Il sole mi riscalda la pelle delle gambe che inizialmente erano all'ombra. Mi ero stesa in modo che il sole non mi sfiorasse nemmeno di un centimetro, ma nell'addormentarmi il sole è salito.

<Palla!> Un ragazzo sulla quindicina chiede la palla a una coppia stesa sulla sabbia che la rimandano subito indietro sorridendo al ringraziamento che ricevono in cambio. C'è parecchia gente, ma Coney Island Beach è così estesa che ognuno può avere la sua privacy anche nella zona dello stabilimento dove mi hanno prenotato per tutto il mio soggiorno e dove l'ombrellone più vicino è a qualche metro. Sbadiglio senza ritegno massaggiandomi ancora un po' la cute cercando di capire cosa fare oltre ad annoiarmi. È quasi una settimana che sono qui e ho evitato di uscire in locali della zona o deprimermi sola al luna park, quindi oltre a fare la vita da spiaggia, doccia, cena e poi... poi la parte più attiva della giornata: le ricerche. Quando ho preparato la valigia ho nascosto il mio laptop con la chiavetta e be'... Mi avranno anche allontanato, ma ho una mia ricerca da proseguire. Controllo tanto per il mio telefono dove non trovo neanche uno straccio di notifica dagli altri, mi hanno letteralmente tagliato fuori da tutto!
Sbuffo e prendendolo in mano, con cappello e occhiali da sole indosso, mi metto le ciabatte avviandomi verso il chiostro abbastanza distante essendo in prima fila, ma che con il sole di marzo non mi dà alcun fastidio, anzi è tutto molto piacevole.

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora