|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟓|

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Pov. Cheryl

Cancello velocemente un appunto sul foglio accanto al computer eliminando l'ennesima identità che non mi combacia. Ci metterò una vita, non riuscirò mai a...

<Che c'è?> Domando a voce alta per farmi sentire oltre la porta della mia camera che ho chiuso regolarmente a chiave.

<Il mondo esterno ti richiama.> Heather. La sua spedizione con Archie si è conclusa prima e ora almeno tre volte al giorno bussa alla porta della mia camera forse per controllare che sia ancora viva.

<Di cosa si tratta?> Le chiedo cercando nel database l'ennesimo cognome seguito dal nome Antoinette.

<Esci di lì Cheryl, dobbiamo lavorare.> Rimango in silenzio ignorando Heather, ma ben cosciente che devo uscire, voglio solo controllare altri due nomi o forse tre o...
<Si tratta dei Serpents.> La mia attenzione si scollega di botto dal computer e nel giro di pochi secondi mi ritrovo in piedi e con la maniglia in mano dopo aver sbloccato la serratura e aperto la porta.

<Cosa succede?> Chiedo seria sorvolando sulla sua scetticità alla mia reazione.

<Reggie. Stava tornando qui quando si è scontrato casualmente in Vodka e Pisco. Se esci dal tuo covo ti spiega tutto insieme agli altri.> Pisco. Il cecchino. Se c'era lui significa che stanno puntando a qualcuno, ma chi? E perché? Senza farmelo ripetere due volte, così come sto chiudo la porta a chiave per poi mettermela in tasca mentre mi incammino verso il salone e poi all'ascensore.
<Cosa stai combinando di tanto segreto?> Mi chiede senza giri di parole e non mi importa se il mio chiudere la porta a chiave o il mio rintanamento in camera ha attirato l'attenzione, devo capire.

<Solite ricerche e volevo riposarmi un po', Paul non è stato completo relax come mi aspettavo.> Stretta e concisa senza balbettamenti, se fossi così controllata anche mentre c'è lei sarei in una botte di ferro.

<Ti sei fatta vedere solo per cinque minuti quando io e Archie siamo tornati. Tutto bene?> Premo il pulsante per richiamare l'ascensore e conto i secondi che ci vogliono per farlo arrivare fino in cima cercando una risposta alla sua domanda.

<L'unica scocciatura sono quei Serpents per il resto è tutt'apposto.> Le dico fingendo di essere scocciata quando dopo aver inserito il codice mi chiedo solo cosa stiano combinando e se c'entri lei.

<Cheryl?>

<Mh?> Chiedo distratta verso le porte che lentamente si chiudono, ma quella mia attenzione mi distoglie da Heather che si avvicina e prendendomi il mento mi fa girare verso di lei. Quell'improvvisa vicinanza tra noi mi riporta a piombo a quei momenti con lei, alle sue mani, al suo profumo di vaniglia mischiato a qualcosa di più pungente, di pini, alle sue labbra che non sono quelle che sento. Non appena torno nell'ascensore mi accorgo che quegli smeraldi sono fissi nei miei che fino ad un istante fa erano aperti si ma non stavano guardando.
<Non ora Heath, dobbiamo lavorare.> Le dico ferma allontanandomi e lei non fa nulla oltre ad osservarmi. Mi mostro indifferente, ma se le altre volte quando ci baciavamo ero molto serena e senza problemi ora... il mio cervello ha fatto il paragone con un altro tocco, con altre labbra che mi hanno sconnesso da tutto. Le porte si aprono dandoci il via per entrare in quello che è più un salottino che viene usato ben poco, ma non potevamo mettere la sala operativa davanti l'apertura dell'ascensore. Giro a destra e dopo aver aperto la porta con un altro codice vediamo tutti che stavano parlando tra loro con facce serie.

<Cher!> Veronica che è stata abbastanza preoccupata per la mia chiusa viene addirittura ad abbracciarmi con un sorriso sulle labbra.

<Ma sei viva allora!> Mi prende in giro Archie a cui ricambio il sorriso mentre poso una mano sui capelli corvini di Veronica che si è stretta a me.

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora