|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟗|

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Pov. Toni

Guardo in silenzio la pioggia cadere creando quel sottofondo continuo che in realtà è una benedizione mi permette di puntare la mia attenzione su... altro. Nonostante ciò c'è quella parte di me che mi sta dicendo di non fare l'idiota come mi chiama lei a volte. Faccio quel passo a occhi chiusi, lo faccio così illudendomi che sia meno... impattante il significato di ciò che sto facendo, quando in realtà non cambia nulla. Non lo fa quando girando il volto sollevo lentamente le palpebre e la vedo. Vedo quel viso incorniciato da una chioma rossa e che adesso mentre dorme è così rilassato da creare un senso di pace anche dentro di me.

<Resta.> I suoi movimenti sono lenti dettati dall'nergie scarse per la stanchezza, ma quando mi stendo al suo fianco la posa sul mio petto.

<Riposa.> Non so che dirle, mi sembra la cosa più... giusta e neutra da risponderle. Non voglio mentirle e quindi non posso azzardarmi a dire altro che questo.

<Resta con me.> La stanchezza vince sul suo corpo che si arrende cadendo in una irrimediabile spirale di sonno.

Ed eccomi qui. Dopo ancora un ora ferma in questo letto con la sua mano ferma dove l'aveva posata e un mio braccio intorno al suo corpo. Il mio... lo richiede. Voglio tenerla vicino e questa cosa mi spaventa. Prima era un provocare, un vedere quanto io riuscivo a tenere testa a lei e viceversa, ma... dalla sera di Barney qualcosa è cambiato. Ho ucciso quel tizio di fronte a lei senza pensarci, ho punito i Serpents per averla quasi uccisa e ho aiutato indirettamente la polizia, lei, in quel caso. Tutto è precipitato senza che potessi evitarlo. Anche il restare qui, potevo benissimo approfittarne di questo momento e frugare nel suo appartamento o potevo anche andarmene e invece sono qui avvolta nelle coperte che profumano di bucato, fragranza marina e sesso con lei che la stringo a me. Potrei giurare di sentire ancora il suo sapore sulla lingua e... Dio quando ho capito che aveva accettato di cedere a me lasciandomi il controllo... l'avrei riempita di quei baci stupidi e adolescenziali a raffica e a stampo. Mi sono imbarazzata di me stessa per quell'idea, ma poi il calore nel mio petto è cresciuto nel momento in cui ho compreso cosa stava succedendo mentre ero arrivata alla sua pancia; l'ho capito dal suo rossore, dal fremito del suo corpo guidato dall'impazienza dell'aspettativa, potrei azzardarmi troppo con il mio pensiero, ma l'urlo che le è uscito quando l'ho toccata... Non penso che l'abbia mai fatto così. Sospiro stringendola maggiormente a me finché non si poggia completamente al mio fianco e io chino la testa sulla sommità della sua inebriandomi del suo profumo.

<Sarai la mia condanna piccola Silver Bullet.> Dico in un sussurro chiudendo gli occhi e iniziando ad accarezzarle i capelli finché tutto non si fa buio.

Pov. Cheryl

Accendo il fornello con sopra la pentola d'acqua per poi girare velocemente il condimento. Non avrei mai pensato di chiamare il ragazzo delle consegne per la spesa che avevo ordinato online e poi preparare il pranzo per due nel mio appartamento.

<Mi sorprendo che mi stiano bene.> Alzo leggermente la testa per guardare alle mie spalle Toni che entra con le braccia allungate in avanti mentre si osserva. Si... è rimasta. La sorpresa che ho provato nel momento in cui stavo uscendo dallo stato di dormiveglia e ho percepito la forza del suo braccio stringermi anche mentre era appisolata è stata... talmente emozionante da farmi saltare un battito e farmi venire gli occhi lucidi, solo dopo che mi ero calmata l'ho svegliata per poi scappare in bagno.

<Sei così testona, te lo avevo detto.> Le ribadisco per la terza, quinta o decima volta. Voleva mettersi i suoi panni che puzzano di locale, alcool e non so che altro nonostante mi avrà detto trecento volte che ci era uscita prima di venire al bar. Alla fine? I suoi vestiti sono a fare un bel lavaggio nella lavatrice in bagno.

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora