|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏|

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Pov. Cheryl

<Sto tornando. Vi spiegherò.> Queste sono le uniche parole che sentiamo dalle casse attaccare al computer collegato ad altri tre display. Se io resto in silenzio qualcuno non riesce a trattenere la frustrazione del fallimento.

<Non mi capacito come possa aver fallito. È un uomo diamine!> Be'... le vorrei far notare che così dicendo sta insultando non solo tre membri della nostra squadra, ma anche il suo ragazzoche è uno di questi.

<A quanto pare oltre ad essere germofobico è anche restio al fascino femminile.> Il che non direi che è un problema, ma se davvero è così dovremmo mandare in campo i maschietti della squadra e diciamo che soprattutto uno dei due deve migliorare in infiltraggio e gestione delle storie personaggi che si creano.
Mentre attendiamo cala il silenzio e io ne approfitto per versarmi un po' di Vermouth rosso che c'è su una mensola in uno dei bicchieri che abbiamo qui. Mi dirigo verso l'ampia vetrata che si affaccia su Manhattan che si sta iniziando ad illuminare con l'avvicinarsi della notte. Vorrei rinchiudermi nella mia stanza e pensare a una soluzione prima che scada il tempo, ma innanzitutto devo sapere cos'è effettivamente successo.

<Ci ho messo un'eternità ad arrivare.> Heather arriva aprendo la porta senza tante cerimonie facendo sobbalzare le due ragazze presenti nella stanza tranne me. Non ho potuto sentire il "din" dell'ascensore, ma ho percepito lo scatto della serratura della prima porta che blocchiamo con un codice o una card. È il posto più sicuro che abbiamo mai avuto e secondo solo alla base, ma le precauzioni non sono mai troppe.
<Un "ehy, vuoi qualcosa da bere?" era gradito.> Alzo gli occhi al cielo cosciente che nessuno mi veda avendo dato le spalle all'intera stanza essendo rivolta verso il panorama di cui non mi stancherò mai.

<Mi spieghi come ancora non riesci ad agganciarlo?> Penso che potendo potrebbe anche strozzarla per la frustrazione che percepisco nella sua voce, il che non ha torto. Abbiamo studiato quel tizio per due settimane, una di pedinamento e incontri casuali e tre giorni in cui Heather invece prova ad approcciarlo. Di solito non andiamo così lenti, ma dobbiamo partecipare a quell'evento sotto conoscenza del soggetto che, non solo è una figura sotto l'occhio mediatico, ma si sta rivelando anche ostico.

<Non è semplice come credi, per ora lo stanno controllando Archie e Reggie.> Sento qualcosa che si poggia sul tavolo, probabilmente il casco che ha indossato mentre era in moto, ma poi sento intervenire subito la seconda corvina.

<E a fare cosa? Pensi che possano avvicinarlo?> La vedo difficile se non bussano letteralmente a casa sua di tutto punto pronti a fargli un'offerta che possa allettarlo.

<Be' direi di no. Ha rifiutato un cocktail con la sottoscritta direi che è improbabile che accetti avance da quei due.> Lo credo anch'io, è vero che è sposato, ma non mi sembra il tipo a cui fanno piacere approcci del genere dal suo stesso sesso.

<Quindi o davvero è così fedele alla moglie e non è stata lei ad orchestrare il tutto o sospetta qualcosa.> Si crea subito una polemica tra quelle tre se in realtà si è mossa male Heather, se non ha alcun interesse nel tradire la moglie o se invece siamo stati beccati.

<Vi siete incontrati in caffetteria, giusto?> Chiedo ad alta voce esponendomi per la prima volta da quando è iniziato questo nuovo tentativo.

<Si come avevamo concordato. Ho utilizzato il solito cliché e mentre eravamo in fila mi ha parlato.> Mi spiega distogliendo l'attenzione dalle altre due ragazze per riporla tutta su di me.

<Aveva guardato all'esterno nel mentre?>

<Uhm no... No non lo ha fatto, in realtà era concentrato sulla vetrina sotto al bancone dove c'erano delle torte.> Sorrido subito sapendo già in partenza di aver ragione, ma per scrupolo mi avvicino a Betty soffiandole la tastiera da sotto il naso.

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora