<Sta attenta, è bollente.> Muovo leggermente la testa in segno di assenso prendendo la tazza con la camomilla che ha fatto per aiutarmi a stendere i nervi che con il passare del tempo ancora sono incordati e tesi. Non riesco a rilassarmi e sento la testa esplodermi e non so se esattamente è colpa dei bicchieri a cannone che mi sono bevuta o se invece è per tutto ciò che è successo. Non ho le forze neanche di dire più una parola e resto sul divano a guardare fuori dalla finestra il buio provando tenere i respiri normali e non agitarmi di nuovo.
<Posso?> Con lentezza mi volto verso Crystal che in una mano ha una coperta e nell'altra una tazza con... dei koala rannicchiati a dormire e due tigrotti piccoli che fanno a passaggi con un melone? Che razza di stampa è mai? Sollevo lo sguardo sempre più lasciando stare i koala con i tigrotti e quando arrivo al suo volto vedo quanta insicurezza e paura le provoca l'attesa della mia risposta.<Vieni qui stupida...> Non alzo minimamente la voce neanche per raggiungere un tono normale, non ho proprio voglia di far martellare ancora più forte l'incudine sulle mia testa. Mi posiziono in modo da farla stendere davanti a me e facilitata dal divano a L, riesco a stare anche comoda senza perderci una gamba.
<Così.> Si prende il braccio dove ho la mano libera e se la posizione in grembo invitandomi indirettamente a stringerla. Non lo faccio. Non la stringo a me, ma non la sposto quando si accuccia contro il mio petto. Quel suo gesto mi fa pizzicare nuovamente gli occhi che in pochi secondi mi tornano lucidi, ma stavolta mi mordo forte il labbro finché non si placano le lacrime. Sarei andava avanti fino a farmi uscire il sangue pur di non piangere nuovamente. Passiamo minuti in silenzio in cui gli unici rumori sono solo i nostri respiri e sporadici suoni esterni dalla strada come le macchine, siamo alti per sentire il chiacchiericcio delle persone.
<A...attenta.> La riprendo quando si sporge di lato per non sciogliere questa sorta di abbraccio sciatto che si era creato, ma così facendo avendo l'altra mano occupata dalla tazza rischia di dare una testata al tavolino.
<Grazie.> E senza aggiungere altro con il mio braccio che faceva resistenza e barriera lei posa la tazza e poi torna indietro accucciandosi stavolta lateralmente sul mio petto. Quel movimento più veloce e improvviso mi porta in modo ancora più forte il suo profumo e quello unito al contatto con lei, al vederla qui che prova ad essere abbracciata da me...
<Mi manchi... Mi sei mancata come l'aria Sis...> Le confesso ormai con la voce incrinata e lei non fa altro che abbracciarmi. Non avendo avuto un riscontro da parte mia prende lei l'iniziativa e dopo un secondo mollo la tazza ormai vuota e la stringo a me come se ne andasse la mia vita. Prima credo che sono stata più di un'ora a piangere su Crystal che non mi ha lasciato un secondo, mi ha accarezzato, passato i fazzoletti e asciugato le lacrime finché i singhiozzi e i lamenti di cui neanche me ne ero resa conto all'inizio, non sono scemati fino a sparire.
<So che le mie parole non elimineranno questi due anni e credimi in modo diverso ma ho sofferto anch'io. Chiedevo tutti giorni di te a Malachai, gli davo alcune dritte per evitare che lo decapitassi dopo un giorno dalla mia assenza e... dopo quei cinque mesi ho provato pericolosamente ad avvicinarmi a te.> Quel suo racconto era basso, intimo, come se stesse raccontando un segreto o forse è la stanchezza, ma la conosco come me stessa, lo è ma non si sta dando pace e... non me la do neanch'io.
<A me? Quando?> Tento di non muovere o al massimo non velocemente la testa per non peggiorare il dolore, ma in compenso sposto quasi impercettibilmente il pollice della mano che è ricaduta sul suo fianco, su e giù.
<Nelle missioni in luoghi pubblici. Mi aggiravo principalmente nelle zone delle telecamere morte e speravo che passassi anche travestita.> E lei non se la cavava male con i travestimenti quindi con tutto il necessario sarebbe potuta scapparmi di vista facilmente. Chissà veramente quante volte l'ho avuta a poca distanza e non lo sapevo, quante volte l'ho...
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My exception is you - Un amore pericoloso
ФанфикCheryl Blossom e Toni Topaz. Questi sono i veri nomi dell'agente dell'FBI e di una criminale pericolosa di Manhattan. Entrambi i loro nomi sono tenuti nascosti per la vita che conducono e che le porta ad essere nemiche a vista. Pur utilizzando due...