Pov. Cheryl
Mi massaggio la fronte tenendo il gomito contro lo schienale della poltrona su cui sono seduta nel silenzio più totale. Se punto lo sguardo più lontano oltre le finestre vedo la facciata di un grattacielo, ma se accorcio il raggio e mi fermo prima vedo lei stesa sul mio letto crollata sotto l'effetto dell'alcool. Mi sarei aspettata tutto tranne lei questa sera.
La missione che mi hanno scaricato addosso era una semplice consegna a un agente dell'FBI sotto copertura. Avevo finito dopo neanche un'ora dato che lui era arrivato anche in anticipo, ma poi ero rimasta lì per godermi una serata diversa e... be' l'ho ottenuta. È entrata senza se e senza ma, sedendosi e chiedendo da bere.<Grazie.>
Non me lo aspettavo sinceramente, come non mi aspettavo che avrebbe reagito quando quel coglione ha fatto quel piccolo teatrino. Me la sarei veramente potuta cavare da sola, ma non volevo attirare l'attenzione così ho utilizzato una semplice tecnica di difesa.
Sospiro chiudendo un secondo gli occhi non per la stanchezza, ma per cercare di capire cosa dovrei fare. Mi alzo dalla poltrona scalza avendo dovuto togliere i tacchi per non rischiare di svegliarla e vado in cucina prendendo una mela dal cesto che ho sull'isola. La mangio per tenere la mente occupata e non buttarmi sull'alcool basta già lei stasera ad aver fatto da spugna.
Dovrei svegliarla, dirle di ciò che so su di lei che è praticamente poco e niente ma allo stesso tempo credo molto più di chiunque altro e trovare un modo per farla parlare. Ma... dentro di me già so che non lo farò. Come non l'ho fermata quando mi ha sfiorato il collo o quando ho notato che mi stava guardando o... o quando mi ha bloccato i polsi e... quel bacio... Dei se non era ubriaca le cose sarebbero potute precipitare così velocemente che anche il mio pessimo negare avrebbe avuto vita breve. Prendo un altro lungo respiro e buttando il torso della mela nel cestino torno in camera dove...<Dio santo!> Per poco non impreco di peggio quando vengo attaccata alle spalle ritrovandomi per terra mezza seduta quasi vicino al letto.
<La devi finire di...> Mi blocco quando mi accorgo della sua sorpresa nel vedermi, i suoi occhi per poco non escono dalle orbite e il pugno è rimasto sospeso sopra la sua testa.<Sherry?> Ottimo. Siamo tornate a quel dannato soprannome. Sbuffo e risentita poso una mano per terra per sollevarmi un po' e guardandola negli occhi le ricordo una cosa.
<Cheryl. È Che-ryl.> Scandisco bene il mio nome per farglielo entrare in quella zucca, so che lo sa e non capisco perché si ostina a chiamarmi come il nome di un liquore. Se fino a quel momento ero bloccata dal suo corpo in un attimo si alza e prende distanze considerevoli da me. Che le sta prendendo?
<Dove siamo? Cos'è successo?> Si guarda intorno mentre io resto seduta per terra confusa dal suo comportamento. Da lei mi sarei aspettata che mi tendesse la mano per aiutarmi e io l'avrei rifiutata per alzarmi da sola, ma nel mentre avrebbe fatto di testa sua e avrebbe favorito la mia risalita. Invece nulla di tutto ciò accade. Strano.
<Che sei venuta nel bar dove lavoravo, momentaneamente, e ti sei ubriacata. Questo è uno dei miei appartamenti, ti ho portato qui quando mi sei crollata tra le braccia.> Da quanto ho capito non si ricorda nulla forse da quando è entrata nel bar quindi posso anche evitare di dirle che ha minacciato di castrare uno coglione o che... Dio quel bacio...
<Che altro è successo?> Alzo lo sguardo su di lei che adesso mi guarda come a cercare la risposta alla sua domanda da sola, ma non glielo dirò non è... rilevante ecco.
<Questo che ti ho detto e a quanto pare non sono l'unica irriconoscente.> Borbotto alzandomi da sola, ma pur essendo senza scarpe come lei mi sento lo stesso più piccola in confronto al suo corpo.
<Irriconoscente? Io?> Sembra sorpresa e alza le sopracciglia chiedendomi indirettamente se sono impazzita.
<Be' se non ti portavo con me poteva succedere qualsiasi cosa. Potevano rubarti qualcosa, aggredirti o potevi iniziare a camminare per strada sola e ubriaca com'eri potevi cadere e sfracellarti la testa o essere attaccata da... un leone.> Man mano che inizio ad elencare possibili scenari mi sento sempre più in imbarazzo sotto il suo sguardo finché non dico una cazzata.
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My exception is you - Un amore pericoloso
FanfictionCheryl Blossom e Toni Topaz. Questi sono i veri nomi dell'agente dell'FBI e di una criminale pericolosa di Manhattan. Entrambi i loro nomi sono tenuti nascosti per la vita che conducono e che le porta ad essere nemiche a vista. Pur utilizzando due...