|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟖|

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Pov. Cheryl

Muovo leggermente la testa accoccolandomi maggiormente al calore che mi avvolge. Faccio una smorfia quando qualcosa mi solletica vicino il naso e nel sonno strofino la punta del naso contro il cuscino per poi tornare a dormire.
Tum-ta... Tum-ta... La prima cosa che riesco a riconoscere mentre esco lentamente dal tepore del sonno è il battito di un cuore. È proprio quel suono quello che percepisco contro l'orecchio, ma c'è altro... il rumore della pioggia. Sta piovendo e... aspetta. Quello di prima era un battito, sono... Inizio ad aprire gli occhi, ma basta che sollevo un minimo le palpebre per scorgere una vasta quantità di pelle caramellata scoperta alla mia vista un po' appannata. È...

<Ma buongiorno...> Alzo un po' la testa e la vedo aprire gli occhi proprio in quel momento mentre solleva un braccio stiracciandosi.
<Pensavo che non ti saresti svegliata più.> Aggiunge con un sorrisetto di presa in giro, quello familiare che conosco, quello che mi ha rivolto più spesso delle volte in cui poi ho voluto strozzarla.

<Uhm... Un bacio come Aurora e mi sarei svegliata.> Le ribatto girando il volto come posso per nascondermi alla luce naturale che entra dalle finestre, con il fatto che mi piace lo spettacolo notturno di Manhattan spesso mi scordo di tirare le tende e la mattina è una croce.

<Ah sì?> Devo ancora svegliarmi completamente perché capisco la sua domanda solo dopo qualche secondo.

<Provaci.> Brontolo quel invito con una leggera smorfia ormai di nuovo a occhi chiusi però mi ritrovo a sorridere in modo beato quando due labbra si possono veramente sulle mie. Attivo i muscoli del braccio per poterle accarezzare la guancia quando mi rendo conto che già ho il braccio sollevato e ho la mano quasi dietro il suo collo e le dita sfiorano i capelli dalla nuca. Come se fosse una cosa già fatta, una situazione già avvenuta tra noi rispondo al bacio facendomi spostare dalle sue braccia più in alto finché non poggio metà testa sulla sua spalla.

<Buongiorno T.> Dico non appena le nostre labbra si separano e di conseguenza apro gli occhi incontrando i suoi non molto distanti.

<T.?> Mi domanda incuriosita e io mi rendo conto di quanto può essere sembrato strano, non potevo chiamarla Toni semplicemente??

<Uhm... Era per non chiamarti Toni e renderlo più...> Ringrazio qualsiasi angelo mi abbia protetto da una figura di merda quando mi accorgo che stavo per dire la cosa più imbarazzante della giornata che è appena iniziata, ma nulla avrebbe potuto batterla.

<"Più" cosa?> Sento le guance iniziare a scaldarsi e prima di ritrovarmi in una situazione scomoda mi giro velocemente in modo da nascondermi, ma lei si rivela più reattiva di me che devo ancora prendere totale coscienza del mio corpo e me la ritrovo sopra bloccandomi dal nascondermi.

<Dio sei irritante già di prima mattina.> Allungo il braccio afferrando il cuscino e colpendola in faccia per non farmi vedere.

<Ei!> Lei si ribella e io al contempo continuo a cercare di nascondermi tenendole il cuscino contro.

<Sei un...> Mi zittisco quando nel muoversi una sua gamba è finita in mezzo alle mie e crea una leggera pressione in un punto particolarmente sensibile. Io mi fermo mentre lei non accorgendosi del suo gesto si libera del cuscino guardandomi vittoriosa.

<Irritante si lo so, ma tu tieni testa già da... sei ancora più rossa di poco fa.> I suoi occhi mi osservano bene e con quella precisazione peggiora solo le cose. Essendoci fermate il mio sguardo si prende l'autorizzazione di scendere ad ammirarla, ma... quando arrivo sul suo busto vedo un paio di lividi violacei. Sono abbastanza grandi da farmi dedurre che non sono causati da una caduta, ma piuttosto da dei colpi. Stanotte ha detto... allenamenti? Si allenano così violentemente? Avrei continuato ad osservare quelle macchie violacee se un brontolio non usciva proprio da quelle zone.
Alzo di scatto lo sguardo sorridendo quando la trovo con la testa girata che prova a scappare grazie ai suoi capelli. Un senso di tranquillità però prende possesso del mio corpo e mi rendo conto di quanto tutto questo, il trovarmi qui con lei entrambe nude a scherzare tra le lenzuola sia una cosa così... inaspettata, ma... bella.
Le sfioro con le mani i fianchi attirando la sua attenzione che ricevo dopo pochi secondi di esitazione e quando i suoi occhi tornano nei miei, le mostro un sorriso sincero.

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora