|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟓𝟒|

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<Sei sicura che sia stata l'idea migliore?> Le domando sbilanciando il busto un po' in avanti per non cadere indietro per colpa del suolo già abbastanza melmoso.

<Siamo quasi dentro, dai.> Serro la bocca per non imprecare e l'unica cosa che mi trattiene dal non spingerla sono due cose: la prima è che probabilmente cadrei completamente dentro anch'io, la seconda è che non siamo le uniche in crisi nel camminare. Nonostante stia ben attenta a dove e come metto i piedi tengo d'occhio anche lei e mentre ci avviciniamo a una seduta mi accorgo del suo corpo che non segue la direzione che aveva.

<Attenta.> Mi faccio avanti sentendo troppo bene il viscido sotto che mi fa disgustare un po', ma non ci penso quando afferro il braccio di Crystal portandola verso di me ed evitandole molto probabilmente un trauma cranico contro il bordo. Evito il suo sguardo quando volta la testa per guardarmi, però mi accorgo del suo sorrisetto.

<Grazie rossa.> Prendo un lungo respiro sbuffando e la lascio in modo che si sieda; io mi unisco a lei facendo una smorfia nauseata ai fanghi che percepisco. Saranno benefici per la pelle quanto vogliano, ma fanno schifo.
<Mai giocato con il fango?> La guardo scettica pensando che stia scherzando, ma quel sorrisetto è divertito non da presa in giro.

<Ringraziando Dio no.> Brontolo trovando però l'effetto positivo nell'essere entrata in acqua. È caldo.

<Toni da piccola una volta ci cascò dopo che era scivolata. Ho riso così tanto che avevo le lacrime agli occhi e non mi ero accorta che si stava avvicinando per tirarmi giù con lei.> Mi mordo la punta della lingua impegnandomi a non sorridere nel pensare a una piccola Toni e Crystal sporche fino alla punta dei capelli di fango. Capisco che la miglior cosa sia restare in silenzio, ho in mente il momento in cui scopro che la sorella di Toni è la stessa persona che mi si era avvicinata e che ora mi sta appiccicata volendo che le parli.

<Ti taglio il dito.> La minaccio quando mi stuzzica il fianco, non posso nemmeno muovermi liberamente se non voglio bagnarmi i capelli o schifarmi per il fango.

<Non eri così violenta al mare.> La sua testa si posa sulla mia spalla ed io rimango immobile calcolando bene le mie parole.

<Sono un agente dell'FBI, cosa ti aspetti?> Le domando a bassa voce non volendo che nessuno possa sentire i nostri discorsi.

<Non sei solo quello, sei la donna che ho conosciuto con le ferie forzate e io non sono solo la sorella di Toni, fidanzata di tuo fratello e collaboratrice con l'FBI. Sono anche quella donna che hai conosciuto al mare, quella sono io Cheryl non ti ho mentito.>

<Mi ha raccontato. So cos'è successo e ti assicuro che quella che hai vissuto non era una copertura. Era la vera Crys, quella fuori dall'organizzazione, quella che era prima che ci entrassimo.>

<Posso averti omesso il lato ostico di dirti che sei forse la mia futura cognata e che sono la stessa cosa per te dato che stai con mia sorella, ma quello è altro. Quella ero io e basta.> Ascolto tutto ciò che ha da dire guardando il riflesso e il movimento dell'acqua in reazione agli altri che si muovono. Azione e reazione. È così che vanno le cose ed è così che è successo tra me e lei.

<Quando mi sei piombata addosso Josh mi aveva appena detto di fare almeno una conoscenza che non fosse lui. L'avevo preso un po' come un segno, vedevo in te quel lato spensierato, leggero e genuino che sentivo che mancava e forse manca ancora lavorando nell'FBI. Tu però... eri una boccata d'aria fresca in tutto ciò che mi stava arrovellando il cervello in quei giorni.> Le racconto avendo ritrovato la mia dimensione per poter parlare: lo specchio d'acqua. È lì dove mi concentro per poter esprimere qualcosa a lei che non sia una reazione istintiva o mossa dalla rabbia.
<Ero sorpresa, molto, quando mi hai scritto però ero anche felice. Con gli altri non posso parlare di Toni ad esempio mentre con te mi sentivo libera di dirti tutto che non era l'FBI. Per tutto questo io...> Mi fermo sapendo che è più difficile ammetterlo di quanto pensassi.
<Per questo io ci sono rimasta male e triste.> Chiudo la bocca non appena lo dico, ma qualcuno che si alza per uscire smuove l'acqua facendomi accorgere che lei si è avvicinata maggiormente alla mia sinistra e la mia mano è nella sua.

My exception is you - Un amore pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora