Capitolo 28.

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-" Il problema non sono gli altri, il problema sono io "- esordi Lauren dopo un po' lasciando andare le mani dell'altra ragazza.

Estrasse dalla tasca della felpa la sua sigaretta elettronica e l'attivò aspettando che questa fosse accesa sia per cominciare a svapare sia per continuare a parlare.

Necessitava assolutamente di avere nicotina nel corpo, era troppo agitata per continuare ad intrattenere un discorso così ampio e così importante, doveva calmarsi

Ciò che avrebbe detto a Giorgia sarebbe stato serio e le avrebbe anche fatto paura, dunque di tempo per parlarle, Lauren se ne sarebbe preso parecchio, ma più ci pensava, più si convinceva che esporsi a qualcuno così, forse poteva essere davvero la cosa giusta da fare, non tanto dal punto di vista soggettivo, quanto più da quello oggettivo.

Si dice che parlare sia il primo passo per uscire dai problemi e lei voleva uscire dai suoi problemi, almeno da uno di essi. L'unico suo dubbio era l'utilità e la correttezza nel parlare proprio con Giorgia invece che con qualcun altro.

Con Ariana non aveva mai aperto bocca, e se non lo aveva fatto non era poiché di ella non si fidasse a sufficienza, ma poiché ad ella avesse già dato fin troppi problemi per non sentirsi un'ingrata nel dargliene altri, ed inoltre parlare con Ariana proprio di quell'aspetto della propria vita sarebbe stato anche inutile visto e considerato che quell'aspetto era tanto importante anche nella vita della bruna e che, per questo, la sua opinione sarebbe risultata fin troppo di parte per poter essere presa seriamente in considerazione.

La corvina dopo ancora qualche secondo passato aspirando dalla sua sigaretta, prese parola convinta, anche se non troppo, che forse, raccontare i propri guai proprio a Giorgia potesse realmente servirle e che, forse, quest'ultima potesse realmente capirla, anche se lo spirito di Lauren non era facile da capire ed il suo cuore ferito, non le dava la sicurezza necessaria per fidarsi della più piccola senza essere comunque titubante.

Ci provò però..

-" Ti sarai chiesta il perché io ti dica di essere vergine quando in realtà mi hai vista a letto con Carlos, giusto ? "- chiese e Giorgia annuì.

Si, se lo era domandato, si era domandata il perché di quella incongruenza, ma si era anche data una risposta e questa le era bastata per non porre quesiti alla corvina. Aveva ipotizzato che, magari, al suo arrivo in stanza mesi prima, Lauren e Carlos fossero davvero intenti a fare sesso ma, che molto probabilmente, fosse stato proprio il suo spuntare all'improvviso ad averli fatti smettere.

Magari quella sarebbe potuta essere la prima volta per Lauren e lei l'aveva rovinata, come tutto alla fine.

-" Ed immagino che ti sarai chiesta anche il perché io fossi proprio con lui a letto quella sera e non con un altro, no ? "-

La più piccola annuì ancora, dal momento che anche quella domanda se l'era posta; tuttavia, la risposa a quest'ultima già l'aveva ed era stata Lauren stessa a dargliela mesi prima.
Le aveva detto che tra lei e Carlos non vi fosse niente, che ognuno di loro fosse libero di andare con chi volesse e fare ciò che volesse, per cui, sul momento, non le era passato neanche per l'anticamera del cervello l'episodio di quella famosa sera.

Magari Lauren aveva scelto di andare a letto con lui la prima volta proprio perché era lui, proprio perché era un suo amico, e proprio perché sapeva che, da tale, Carlos non le avrebbe mai fatto del male. Non ci sarebbe stato niente di male se così fosse stato, anzi, Giorgia avrebbe anche compreso la sua decisione e non si sarebbe mai permessa di giudicare la sua scelta o biasimare lei come persona.

𝐀𝐦𝐨𝐫 𝐃𝐞 𝐄𝐧𝐠𝐚𝐧̃𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora