La testa le girava e lo stomaco le brontolava, gli occhi le si chiudevano da soli e le gambe a stento la reggevano ancora in piedi, tutto attorno a lei girava facendole avvertire un fastidioso senso di nausea, e benché sapesse di essere l'unica ad avvertire quel tipo di capogiri sentendosi male poiché aveva bevuto troppo, e nonostante anche il fatto che rimanesse comunque ferma per evitare di aggravare la sua stessa situazione, Lauren faticava a non tremare di terrore poggiata con la schiena su quel muro che costituiva il suo unico e solo elemento di sostegno.
La cornea dei suoi occhi era divenuta dello stesso colore del fuoco ed era proprio come se fosse il fuoco ad avvolgerla in quel momento ardendo sulla sua pelle facendola sudare come se avesse la febbre, che lei avvertiva attorno a sé.
Non aveva idea di che ore fossero né tanto meno aveva idea di quanto tempo fosse trascorso da quando si trovava lì ad aspettare chi stava tardando nell'arrivare e chi le aveva promesso avrebbe fatto presto nel tornare. Non sapeva dove fossero i suoi amici, sempre che questi ultimi si trovassero ancora lì con
lei e non aveva la ben che minima idea neanche di dove andare per cercarli o di chi nello specifico cercare cosi da farsi aiutare o direttamente farsi riportare al campus.Avvertiva la terra venirle a mancare da sotto i piedi oltre che a percepire l'aria pesante e l'ambiente circostante girarle attorno come se si trovasse su di una giostra ed odiava tale sensazione di sbandamento e di smarrimento poiché la rendeva inerme, suscettibile e vulnerabile, priva perfino della forza che le serviva per reagire ai suoi stessi input.
Aveva sempre più paura di sentirsi male, di perdere conoscenza e per questo venir ignorata da tutti ma magari anche abusata da qualcuno mentre si trovava in uno stato di incoscienza così come spesso si vede accadere nei film, dunque diffidava dal fermare una persona qualsiasi in maniera tale che questa le desse una mano.
Aveva il terrore di andare ad approcciare e chiedere aiuto a qualcuno di sbagliato e di cui in seguito si sarebbe pentita.Le veniva da vomitare ma anche da chiudere gli occhi ed addormentarsi per via della pesantezza che avvertiva gravare su questi ultimi, e tutto ciò che in quel momento desiderava davvero di poter fare era uscire da quel dannato casale, tornare al campus ed andare a dormire stendendosi sul suo adorato e comodo letto nella camera del dormitorio, chiudere gli occhi fino al mattino successivo e riprendersi per bene.
Aveva bevuto tanto....forse anche troppo seduta su quel muretto, aspettando in modo vano che Giorgia tornasse dedicandosi a lei così come le aveva promesso, e senza rendersene conto era arrivata al punto tale da scolarsi un intera bottiglia di prosecco da sola comportandosi nella stessa identica maniera in cui si era comportata Dinah e per la quale lei stessa l'aveva rimproverata, sentendosi ovviamente un'ipocrita nel farlo.
Giorgia l'aveva presa in giro e l'aveva illusa come sempre.
Dopo averla letteralmente costretta a prepararsi per uscire e dopo averle anche promesso che sarebbe tornata una volta allontanatasi con Alejandro, se n'era invece andata mettendola da parte, accantonandola in un angolo e trascurandola così come se fosse un giocattolo ormai vecchio ed inutilizzabile con il quale non valeva più la pena perder tempo nel giocare, e per questo Lauren si sentiva una scema.
Aveva capito di essere solo stata usata e presa in giro dalla sua coinquilina, la quale facendole credere di essere una bella Barbie e di essere per lei importante, l'aveva fatta uscire dal dormitorio ed andare con alla festa per non essere da sola, ma poi l'aveva mollata senza preavviso trascurandola per ricominciare a giocare con un Ken molto più bello di lei e sopratutto molto più importante di lei.
Nulla gli si poteva dire: Alejadro era veramente un ragazzo molto più bello e molto più importante secondo Lauren e la corvina non si stupiva più di tanto per il fatto che Giorgia avesse scelto di trascorrere con lui il proprio tempo invece che con lei.
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𝐀𝐦𝐨𝐫 𝐃𝐞 𝐄𝐧𝐠𝐚𝐧̃𝐨
FanfictionCrescere è un processo inevitabile, crescere è qualcosa alla quale non puoi sottrarti, un momento che nella vita di ogni essere umano è necessario. Crescendo capisci chi sei, crescendo comprendi cosa vuoi, chi vuoi diventare e cosa vuoi fare, dove...