Capitolo 63.

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Saranno davvero tante le occasione durante tutto il corso della nostra vita nelle quali ci ritroveremo ad avere a che fare con un profondo senso di solitudine che attornierà il nostro essere fin da quando il sole sorgerà sino a quando a tramontare non sarà la luna, e saranno veramente poche le circostanze nelle quali riusciremo veramente a pervadere ed ad annientare quel medesimo sentimento mettendolo da parte accantonandolo, eliminandolo ed escludendolo dai nostri cuori, dalle nostre ore e dai nostri giorni una volta per tutte.

Mi piacerebbe dire che prima o poi la luce arriverà per chiunque, anche per chi non la vede, e che per quell'asfissiante agonia arriverà finalmente il giorno nel quale sarà costretta a fare i bagagli ed ad andarsene allontanandosi da noi per sempre, ma sarei un'ipocrita se lo dicessi e se lo scrivessi mettendolo nero su bianco quasi come se questo fosse legge, poiché dubito vivamente che ciò possa realmente accadere.
Credo piuttosto che, invece di escluderlo ed eliminarlo, ad esso impareremo con il tempo a porvi rimedio adeguandoci ed abituandoci alla convivenza insieme a lui, apprendendo con il passare dei giorni ad accettarlo ed ad accoglierlo nei nostri corpi, nei nostri cuori e nel nostro essere come un neo sulla pelle che in nessun modo può venire rimosso.

C'è chi riesce a sopraffarlo facendo finta che egli non esista vivendo la propria vita pretendendo da sé stesso la cecità dinnanzi a lui, e c'è chi invece trovandosi al suo pari viene pervaso da un certo senso di impotenza a causa del quale fa fatica ad affrontarlo avendoci un dialogo costruito, ma c'è anche chi seriamente con il senso di solitudine impara a convivere ed ad condividere il proprio tempo insieme al bene ed al male che lo caratterizzano, la propria esistenza nelle vesti di essere umano e la propria onnipotenza in quanto tale, il proprio modo di fare ed il proprio modo di amare, il modo che ha di vivere ed anche di sognare, facendo di lui l'amico ed il fedele compagno che da sempre cerca ma che in niente ed in nessuno trova.

Sento spesso gente parlarle e dire che bensì si trovi ad avere a che fare con altre persone e con altri simili, fa fatica a trovare in loro la quiete che cerca ed a sentirsi con loro nella compagnia che spera di trovare, rimanendo piuttosto attorniato dalla tempesta e sopraffatto dal turbinio di negatività che quel fastidioso ed angosciante senso di solitudine gli ha posto in dono il giorno in cui nella sua vita si è presentato, e mi sono sempre domandata come queste persone facciano a non trovare la pace seppur intorno a loro vi sia qualcuno con cui aprirsi, parlare e confidarsi, qualcuno che è disposto ad ascoltarlo senza giudicarlo e magari anche ad aiutarlo nel risolvere i suoi dilemmi esistenziali senza sminuirli o farlo sentire piccolo ed insensato, ma al mio quesito non ho mai trovato una risposta.

Non colpevolizzo e non condanno nessuno poiché ognuno si porta dietro e sulle spalle il peso dei propri dolori ed i propri intrinsechi traumi nei quali mettere lingua è peccato, ma da persona che si è sempre ritrovata ad essere sola sia nel concreto che nell'immaginario, mi piacerebbe riuscire a capire ed a dare un senso alla fantomatica frase 'sono solo anche quando mi trovo in mezzo agli altri' poiché invidio chi la recita...

Tuttavia, non sono qui a scrivere per parlare di me né tantomeno il mio intento è quello di usare voi come psicologi con cui sfogare le mie pare ed il miei problemi, piuttosto ho scritto questo per farvi sapere e capire che bensì Lauren si fosse quasi sempre ritrovata ad avere a che fare con tante persone e che da esse non fosse mai stata lasciata da sola, non si era mai sentita veramente capita da qualcuno nel concreto venendo per la maggior parte del proprio tempo pervasa da un profondo senso di solitudine che le faceva provare la fastidiosissima sensazione dell'avere un cappio attorno al collo.

Ariana l'aveva accolta nella propria vita e nella propria casa, aveva fatto in modo che anche lei si costruisse una vita vera e che anche lei avesse una casa reale dentro la quale abitare e dentro la quale poter trovare tutto ciò che le serviva senza mai farle mancare niente, ma ciò nonostante la corvina non era mai riuscita a trovare in quelle quattro mura e nella figura della bruna la risposta al suo onnipresente senso di solitudine ed una cura alla sua costante tristezza interiore.

𝐀𝐦𝐨𝐫 𝐃𝐞 𝐄𝐧𝐠𝐚𝐧̃𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora