Capitolo 42.

36 2 2
                                    

Avete presente quei momenti durante i quali state facendo qualcosa e siete talmente tanto concentrati da essa da non rendervi conto né del tempo che scorre né del mondo che vi gira intorno ? È come se fino a quando non l'avete conclusa, il tempo scorresse scandito solo ed unicamente dal meccanismo e dalle dinamiche di quella determinata cosa e come se il mondo, intorno a quella determinata cosa ci girasse da sempre. Vi alienate e non prendete atto della realtà fino a quando non è la realtà a prendere atto su di voi facendovi svegliare e ricordandovi della sua esistenza oltre quella determinata cosa che state facendo e dalla quale non state scostandovi.

In quei momenti tutto ciò che non riguarda essa, si annulla, perfino tu ti annulli e ti dimentichi di esistere, perdi la coscienza dell'esistenza di ogni qualsiasi altro elemento, vivente o non, che non sia quel qualcosa che stai contemplando o sulla quale stai agendo; in quei momenti il mondo esterno smette completamente di esistere e di avere importanza poiché ti dimentichi non solo di te stesso ma anche di ciò che non dovresti assolutamente dimenticare, come per esempio delle commissioni che ti toccherebbe svolgere, delle azioni che ti toccherebbe compiere e delle persone che ti toccherebbe incontrare.

In quei momenti ti riduci a non pensare più a niente finendo per terminare la giornata senza neanche renderti conto di come quella giornata possa seriamente esser finita. Non ti capaciti di come essa sia giunta al termine quando tu non sei riuscito neanche percepirla iniziare ed evolversi; è frustrante quando capita poiché ti rendi conto di come, spesso e volentieri, ogni qualsiasi cosa dipende solo ed unicamente da te e dalla tua testa, di quanto tu e la tua testa possiate influenzare positivamente o negativamente lo scorrere del tempo ed il girare del mondo.

-" Merda ! Sono le undici già...Justin perché non mi hai ricordato di doverti portare a fare i bisogni ?! "-

Ecco, per Lauren la giornata appena trascorsa rientrava nella categoria di giornate non vissute a pieno per colpa di un qualcosa in particolare di cui vi ho appena parlato e che, in determinati periodi della mia vita mi sono ritrovava a detestare con tutto il mio cuore.

Da quando si era svegliata al mattino fino a quel momento, la corvina non si era mossa dalla sua camera neanche per andare ad allenarsi o per andare alle lezioni, troppo presa e troppo concentrata sullo studio in vista degli esami che da giorni, anzi, settimane la sommergeva per potersi permettere di fare altro, e se si era alzata dalla sedia era stato solo per qualche minuto, giusto il tempo di andare in bagno o al massimo per andare a prendersi qualcosa da sgranocchiare così da non rimanere senza forze. Non aveva nemmeno portato Justin a fare i bisogni e se non fosse stato per la disponibilità di Ariana nel tenere il cane con sé al bar per svariate ore, probabilmente il cuccioletto si sarebbe ritrovato a tarda serata con la vescica piena ed in procinto di scoppiare.

La barista lo aveva accudito durante tutto il corso della mattina lasciandolo gironzolare tra i tavoli insieme a lei ed in un breve arco di tempo durante il quale la sala si era del tutto svuotata, lo aveva portato fuori dal campus proprio per fargli fare i bisogni. Tuttavia, verso le tre o le quattro di pomeriggio, le era toccato riportare a Lauren il cucciolo e lasciarlo a lei poiché doveva recarsi ad un incontro con il rettore del campus, e così facendo il povero Justin si era dovuto subire tutto l'esaurimento della sua padrona durante quelle ore.

-" Vieni dai, ti metto il guinzaglio ed andiamo a fare un giro qui sotto. Starai esplodendo "-

Lauren non era mai stata una persona particolarmente puntuale quando si trattava della consegna di un qualche bozzetto o di un qualche compito assegnatogli dai vari insegnanti e come suo solito fare, si era ridotta all'ultimo momento senza avere niente di pronto da presentare agli esami i quali si sarebbero svolti la settimana successiva.

Ancora doveva capire se per fortuna o per disgrazia, ma non vi erano materie teoriche da dover studiare per le quali preparare un'interrogazione, bensì una serie di disegni e di capi da realizzare a mano che i suoi insegnanti si erano accordati affinché seguissero tutti lo stesso stile e gli stessi canoni, ovvero il vestiario tipico delle donna ai tempi dell'antica Grecia mixato al glamour ed al basico dei giorni nostri. Tutto ciò stava costando a Lauren mattinate, pomeriggi, ed intere giornate con la testa calata su di un foglio per i bozzetti insieme alle mani costantemente doloranti per via dei pizzichi che, involontariamente, si causava con gli spilli o con la macchina da cucire.

𝐀𝐦𝐨𝐫 𝐃𝐞 𝐄𝐧𝐠𝐚𝐧̃𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora