"La sai una cosa, Lillian? Credo che andrò a parlare un po' con Julian, arrivati a questo punto."
Io ero sdraiata nel letto di Bryce, aspettavamo che Amaria finisse di vestirsi in camera mia per uscire ed andare ad una festa scolastica..
Era da parecchi mesi che non uscivo da scuola, in effetti.
L'affermazione di Bryce mi colpì come un fulmine a ciel sereno.
Mi destai seduta e lo fissai intensamente
" Non fare lo sciocco, non ti permetterò di metterci nei guai senza una valida ragione, Bryce. E poi, Io non sono un scema. Me la sono cavata egregiamente fino ad ora, sia con Julian che con North.
Promettimi che non farai niente del genere, oppure lo dirò ad Amaria."
Lui scoppiò a ridere :" wow, che minaccia" commentò.
" Dai, fa' un po' sul serio. Io sono preoccupata."
Lui si sedette accanto a me e mi circondò le spalle con il braccio sinistro.
" Non voglio fare nulla di male. Io facevo parte della A, ricordi? Eravamo buoni amici, Liana, e io ho bisogno di chiedergli delle cose. So bene quel che faccio, credimi."
" Ma..."
Amaria entrò nella stanza di soprassalto, come al suo solito.
Mi staccai malvolentieri dalla stretta di Bryce e Amaria si avvicinò a me.
" Che è quel muso lungo? Hai mal di testa per caso?" Mi chiese lei.
" Ma no" risposi stizzita" ma no" ripetei con più calma, vedendo il suo sguardo indagatore attivarsi.
Bryce mi porse la borsetta di velluto nera,il regalo di compleanno di Onice.
Passando accanto ad Amaria le sorrisi, cercavo solo di consolarla._________
Mi resi conto che detestavo le feste scolastiche nel momento stesso in cui arrivammo e appoggiamo le giacche nell'accappatoio.
Quel giorno di tanti mesi fa stavo troppo male per contemplare il luogo, quando ci venni per la prima volta. La notte che seguì North in camera.
Si trattava di una specie di villetta munita di scale, stanze, biliardo, e bancate di roba non esattamente Sana da bere e mangiare.
Maddleinne ci venne incontro sorridendo." Li! Sei fuori dalla punizione, quindi?" Mi chiese.
Da quando l'avevo difesa quel giorno da North, durante la battaglia a palle di neve, mi sembrava più gentile e simpatica. Persino con Bryce.
" Già.
Bella questa villa. Somiglia alla tenuta di mio nonno..." Osservai io, tanto per continuare la conversazione.Lei e Bryce, dopo aver salutato sia me che Amaria , raggiunsero degli amici di lei e così perdemmo entrambi di vista.
Io rimasi sola con Amaria a girarmi i pollici e poi, quando se ne andò pure lei perché un ragazzo le chiese di ballare, rimasi completamente da sola e in disparte. A mangiarmi i pollici.Parlai un po' con delle ragazze abbastanza simpatiche che conoscevo,ma per il resto del tempo rimasi seduta su di una poltrona a sorseggiare coca-cola indisturbata.
" Che nessuno mi venga a dire che sono un'asociale e che non riesco a farmi più di tre amici in croce" pensai, soffiando sulle bollicine per noia. Il gas mi arrivava al naso, pizzicandomelo, e quindi mi fermai.
"Queste feste sono assurde, è la stessa gente che vediamo tutti i giorni a scuola, solo con indosso vestiti più sexy."Ad una certa mi alzai e andai a girovagare un po' perché mi stavo addormentando.
Andai a sbattere contro il petto di Julian, più che altro.Era lui che mi aveva notata, spersa nel mezzo agli altri studenti, che camminavo come un'anima in pena.
Sembrava contento ma aveva una strana luce negli occhi.Me ne volevo andar via a dir poco e non era là da neanche un'ora.
"Pensavo che tu ci avessi messo una pietra sopra, alle feste.
Dopo quello che è successo l'ultima volta, intendo." Mi disse lui.Indietreggiai di un passo. " Solo perche North ha avuto la splendida idea di dirlo a tutta la scuola? Gli strambi siete stati voi, io non ho nulla di cui vergognarmi, Julian"
Lui spallucciò" hai ragione, se non fosse per un piccolo, minuscolo, dettaglio."
Le mie sopracciglia fecero le valigie e volarono qualche metro sopra la mia testa.
" E sarebbe?"
" Non fu North, a dirlo a tutti. Fui io."
Eh certo, come avevo fatto a non capirlo prima, il bastardo.
Non gli avrei permesso di scaricarmi così,ancora. Questi discorsi a monosillabi non avevo più voglia di affrontarli.
Lo afferrai per il braccio e gli intimai, ferma, di non muoversi.
" Ma che credi di fare, eh?" Sbottai di getto" non me ne importa un fico di quel che successe mesi fa, ma Santo cielo, cosa siete? Bambini di 5 anni?!"
" Allora perché mi stai ancora bloccando il braccio, Lillian?"
Lo lasciai andare in istantanea. Ci guardammo. Non seppi che replicare, mi stava prendendo in giro, era ovvio. Allora che gli passava per la testa, a quell'idiota?
Mi sentivo uscir fuori di testa anche solo a pensarci.Cercando di seminarlo ,Passai velocemente vicino alle bibite e mi specchiai, fuoriosa, nei bicchieri di vetro.
Stavo meglio in quei giorni, ero anche ingrassata un po' e avevo i capelli più rossicci e lunghi, quasi quanto prima si tagliarmeli.Qualcuno mi versò addosso una bibita dallo strano colore arancione corallo. Alzai lo sguardo.
Antoniette.
E chi, se no?
" Credevo che queste cose le facessero solo le ragazze cattive dei film..." Commenti ironica ma calma, mentre passavo al setaccio con il palmo della mano tutta la zona in cui si era bagnato il mio vestito di satin. Puzzavo di arancia chimica e, dato che l'abito era corto fino al ginocchio, mi stava scivolando il liquido giù per il polpaccio.
" Ma si può sapere che ti prende, ogni tanto, Antoniette? Continuai, dato che non ricevevo risposta.
Poi notai che stava piangendo e provai pena per lei, senza capirne il motivo.
" Senti, scherzavo, è solo un'abito. E oltretutto è nero.
Ma perché piangi?"
Lei non rispondeva e io non sapevo che fare.
La presi quindi per l'avambraccio e la tirai via, su per le scale.
Non era un bene vedere un membro della A piangere, né per lei né per gli studenti.
Pensai che mi avrebbe ringraziata per averle salvato la pelle ma invece non disse nulla, entrò in una delle stanze libere e io la seguì, chiudendomi la porta alle spalle.
" C'è qualcosa che devo sapere ,vero? Devi dirmi qualcosa di importante?"
Ci guardammo negli occhi per un'istante.
Poi lei si sedette sulla sedia, di fronte a me, e mi fece cenno di sedermi a mia volta.
" Quindi?" Insistetti.
" Non dovrei dirtelo, non dovrei davvero ma io....io non ce la faccio più."
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I Carismatici
Mystery / ThrillerDopo la tragica morte dei loro genitori, Lillian e suo fratello minore ,Laurie, sono costretti a separarsi e vengono mandati in due college diversi per volere del nonno, un'egocentrico ricco e amante del classicismo(in special modo del greco e del l...