Fucking real

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"Maledizione!"urlai contro nessuno.

Mi ero persa all'interno di svariati corridoi, se il terzo piano in cui era posta la mia stanza era un paradiso rettilineo, il secondo piano sembrava il labirinto di dedalo; il problema si sarebbe venuto a creare se mi fossi scontrata con il minotauro, non quello classico dei miti no...qualcosa di mille volte peggio sarebbe successo se fosse apparso il mio uomo nero.

Mi stropicciai gli occhi stanca emotivamente e mentalmente, continuai a maledire Kyle. Se quell'idiota non avesse toccato un argomento del genere, avrei continuato ad avere una guida esperta e non a girarmi in torno come un cane che segue la sua coda.

Se vado avanti non ho idea di dove finisco, se giro a destra anche e a sinistra le cose non cambiano...

Mi appoggiai al muro per poi strisciare contro esso fino a sedermi per terra, sconsolata appoggiai la testa contro il muro, sopraffatta dai pensieri negativi.

Era possibile trovarsi in una situazione di merda del genere e continuare a fare figure di merda?

Già immaginavo il suo sorriso di scherno nei miei confronti e la cosa mi faceva impazzire di rabbia, però piuttosto che continuare a girare come un'anima in pena preferivo rimanere ad aspettare, incrociando le dita e sperando che non fosse proprio Vegah a trovarmi.

I minuti che passarono prima che qualcuno attraversasse quei dannati corridoi li segnai sulle punte delle dita più volte, finché una ragazza alta con i capelli neri come la notte e gli occhi verdi non sopraggiunse -a sua insaputa- in mio aiuto.

Mi alzai in fretta e le andai incontro. Lei alzò un sopracciglio e si fermò per sentire cosa avessi da dire, allarmata dalla mia esuberanza.

"Scusami se ti disturbo, non ho idea di come arrivare all'ultimo piano, sono ore che giro in mezzo a questi corridoi e mi sembra di girare intorno" mi toccai i capelli nervosa e imbarazzata con un leggero rossore che mi ricopriva le guance "mi sapresti indicare le scale per salire?"

Mi squadrò dal basso verso l'alto per dei secondi che mi parsero interminabili, poi si aprì in un sorriso e annuì.

"Certo, non ci sono problemi" rispose gentile "vieni dai" mi diede un'ultima occhiata e facendomi un cenno con la mano mi spinse a procedere verso il corridoio sinistro.

La seguii finalmente più serena ammirando i suoi capelli lunghi e setosi.

"Usi uno shampoo o un balsamo in particolare?" chiesi curiosa.

Solo dopo aver finito di parlare mi resi conto di quanto, nella mia situazione attuale, fare domande del genere non avesse un senso. Mi picchiai la mano sulla fronte.

"Scusa, lascia stare" feci un sorriso, cosciente della mia stupidità. Amavo concentrarmi anche sugli aspetti più superficiali delle cose per allontanare la tristezza o i brutti pensieri.

Invece di fare apprezzamenti poco piacevoli nei miei confronti rise, questo mi spinse a sollevare il volto che prima avevo inconsciamente abbassato verso di lei "Non ci sono problemi. Mmm...non credo di usare qualcosa in particolare, uso quello che trovo o che rimane in una casa piena di persone del genere" alzò gli occhi al cielo, sbuffò leggermente fingendosi scocciata.

"Se questa tu la chiami semplicemente casa, allora il mio concetto di casa assomiglia più a quello di una stalla..."constatai senza pensarci su, per ciò mi maledissi ulteriormente.

Se la offendi guarda come ti ritroverai a girare di nuovo sola per i corridoi. E pensa soprattutto a girare sola per i corridoi di notte...

Mi si sbarrarono gli occhi al solo pensiero e inghiottii un verso di paura a quell'immagine tenebrosa.

"Non mi sembra di vederti molto a tuo agio comunque" mi lanciò un'occhiata prima di svoltare a destra.

The red thread. The Alpha's PrisonerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora