L'ignoranza porta alla morte.

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Tu non sai niente e speri di essere cosi di qualche  utilità per il branco?

Per Vegah?

Mi morsi il labbro con forza.

No  Natalie non ho mai pensato di poter essere di qualche utilità in nessun caso.

Per quanto riguarda tuo fratello ci vorrebbe uno psichiatra, ma cerco di fare quello che posso pensai scocciata.

Nat però mi aveva punto nel vivo. Ero la Luna del branco e nemmeno in un momento mi ero dimostrata tale, ciò però non rendeva le sue parole più facili da mandare giù.

Quindi per evitare di concentrare la mia rabbia infantile verso una persona che mi aveva solo aperto gli occhi decisi di andare...in biblioteca.

Si dentro quella mangione ovviamente non poteva non esserci una biblioteca, nonostante i documenti più importante fossero custoditi negli studi di Vegah.

Avevo scoperto dell'esistenza della libreria uno dei tanti pomeriggi passati con Kyle a lamentarci della nostra insoddisfazione.

Effettivamente era l'unica cosa che facevo realisticamente da quando ero arrivata.

Lamentarmi.

Era più facile che cercare di capire cosa fare o di prendere una decisione; il problema era che scavava una profonda insoddisfazione dentro di me e più il tempo passava più il pensiero di essere inutile diventava grande.

Avevo trovato varie scusanti.

Ah ma mi hanno rapito...Sono qui dentro solo da un mese...Come si possono aspettare che sappia tutto del loro branco se nessuno mi ha detto mai niente.....

All'inizio alcune tra le varie rassicurazione inutili che mi davo potevo anche considerarle più che legittime...dopo tutto questo tempo facevano solo ridere.

Mi aspettavo che ognuno di loro mi imboccasse ogni nozione come se non avessero altro da fare al giorno? Che mi dicessero loro quali scelte fare? Che mi dicessero loro come comportarmi?

Ma per favore.

Avevo raggiunto la maggiore età da un pezzo, non potevo continuare a farmi trattare come una bambina. Nonostante la colpa fosse unicamente mia.

Chissà come sembravo a loro con secoli di esperienza più di me; forse per loro in qualche modo ero scusata visto che a molti apparivo meno che un infante, ma non andava bene a me.

Volevo ribaltare l'idea che si erano fatti di me e volevo ribaltare i pensieri lenitivi in cui mi ero immersa io stessa.

Non doveva essere facile, non poteva esserlo.

Loro nonostante mi considerassero una neonata in fasce,  non capivano le mie difficoltà.

O forse...

Le capiscono molto meglio di me, solo che nessuno di loro ha mai trovato un appoggio pensai angosciata.

Sospirai fermandomi davanti alla libreria e mi afferrai con la mano destra il braccio sinistro, dandomi una leggera stretta.

Da quando ero entrata nel branco di Blake non avevo avuto il bisogno di fare molto, né il dovere di fare qualcosa.

Qui invece era tutto al contrario.

Dovevo diventare un pilastro affidabile del mio branco, dovevo portare aiuto e difenderlo da ogni difficoltà.

Volevo diventare un appoggio per il mio compagno.

Più decisa di prima e con ancora un velo di rabbia verso me stessa, entrai dentro la biblioteca, che trovai piena di scaffali e di tavoli in mogano disposti negli angoli più vicini alle finestre, sparsi un po' in ogni punto della sala.

The red thread. The Alpha's PrisonerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora