Scelte

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"Non abbandonarmi anche tu Lynette, non abbandonarmi mai..."

Iniziai ad aprire con calma gli occhi, svegliata dalle parole di Vegah.

Mi stava toccando i capelli delicatamente, mentre stava seduto accanto a me contemplandomi. Non si era preso la briga di rimettersi la maglietta per cui potevo  ammirarlo: il fisico possente e muscoloso ma non per questo meno slanciato e scattante, i suoi addominali scolpiti che cedevano il posto a quella v dei suoi fianchi così ben disegnata.

Mi stiracchiai pigramente e mi avvicinai a lui, che ancora continuava a studiarmi.

"Sai che ti ho sentito vero?"dissi, senza farmi scrupoli nel sedermi sulle sue gambe e stringermi a lui poggiando la testa sulla sua spalla.

Lui mi lasciò fare, il suo sguardo che si illuminava. Le sue braccia mi strinsero a sé veloci, in un movimento quasi istintivo e di protezione.

"Si lo avevo capito Lynette" si limitò a rispondere senza aggiungere altro.

"Avrei pensato di vederti almeno arrossire" lo pizzicai "Sicuramente non avresti voluto essere sentito."

Poggiò le labbra sul mio capo immergendo il naso tra i miei capelli "Non ho nessun motivo per imbarazzarmi"chiuse gli occhi.

"Peccato" commentai "Non ti ho mai visto arrossire."

"E non penso capiterà mai. In compenso tu arrossisci abbastanza per entrambi."

"Non c'era bisogno di dire anche questo..." sbuffai arrossendo e non riuscendo a nasconderlo.

Il suo petto venne scosso da una risata  e non potei fare a meno di sorridere. Le sue emozioni mi influenzavano così tanto...non avrei mai pensato che potessero avere tutto questo effetto su di me, prima sicuramente non lo avrei mai accettato.

Ogni sua emozione fluiva dentro di me in maniera così spontanea e naturale da sorprendermi ogni volta. Sapevo però anche grazie a questo che non c'era solo quello nella sua mente al momento e il cuore di ghiaccio era incrinato dalla preoccupazione che cercava di nascondere.

Allontanai il volto dal suo petto e appoggiai teneramente una mano sulla sua guancia "Stai pensando a Natalie Vegah?"

Sospirò evitando il mio sguardo, per la prima volta debole davanti ai miei occhi "Come potrei non pensare a lei..."una strana rabbia verso iniziò a scuoterlo "Le avevo promesso che non sarebbe più successo."

Aggrottai la fronte preoccupata "Spiegami meglio Vegah" gli chiesi dolcemente, senza volerlo obbligare a dirmi niente che non volesse.

"Natalie ,come ti ho già raccontato, ne ha passate molte pur di rimanere al mio fianco. A volte ha dovuto subire al posto mio, soprattutto perché chiunque volesse prendere un qualsiasi tipo di vantaggio contro di me l'ha utilizzata sapendo che era il mio punto debole. Lei però per questo è sempre stata forte" disse triste ma allo stesso tempo orgoglioso "Non ha mai permesso che cedessi ai ricatti di nessuno, anche a costo di pagarne le conseguenze in prima persona. Anche per molto tempo..."

Assimilai il significato delle sue ultime parole, l'angoscia che iniziava a stringermi il petto "Cosa vuol dire per molto tempo?"

"Sono stato costretto a lasciarla varie volte, costretto da lei stessa...Rimaneva rinchiusa nei territori dei miei nemici anche per mesi prima che riuscissi a trovare le forze e l'appoggio necessario per salvarla senza nuocere al branco. Lei però non mi ha mai incolpato di niente rispetto agli e rispetto a tutto quello che ha subito avrebbe dovuto odiarmi profondamente" continuò a parlare ma non senza sforzo "Invece non mi ha mai odiato e ha solo continuato a rimanermi accanto nonostante questo le sia più volte costata la vita o la sanità mentale."

The red thread. The Alpha's PrisonerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora