Scary

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Erano passati tre giorni, tre giorni in cui non avevo fatto altro che nascondermi da tutto e senza mangiare, come un'idiota. Come un topo.

Fissai il soffitto e storsi la bocca. Era il caso di rimanere così? Ovviamente no.

Mi alzai stiracchiandomi, andai a farmi una doccia lunga e poi, dopo essermi asciugata- scelsi i primi abiti comodi che trovai dentro l'armadio, un paio di jeans e una maglietta.

Mi fermai davanti la porta e mordendomi il labbro strinsi la maniglia tra le mani.

E se ci fosse qualcuno in corridoio? mi chiesi allarmata.

E se me lo trovassi davanti pronto a sbarrarmi la strada?

E se....

Scossi la testa prendendomela tra le mani, lasciando che un piccolo urlo esasperato mi uscisse dalle labbra, se avessi continuato così sarei rimasta in un angolo a deprimermi.

Con decisione, stavolta, abbassai la maniglia e uscii in un scatto veloce verso il corridoio; mi fermai guardandomi intorno e presi un respiro di sollievo. Non c'era un'anima viva e di ciò mi rincuorai.

Sorridendo iniziai a camminare lungo il corridoio, sembrava infinito ma essendo privo di più svolte non mi feci assalire dall'ansia.

Mi bloccai di fronte all'unica traversa che mi avrebbe allontanata dal cammino rettilineo e sicuro. Se avessi proceduto dritto sarei arrivata nella grande sala da pranzo, lì avrei avuto più possibilità di scontrarmi contro qualcuno ed era l'ultima cosa che mi serviva prima di perdere l'ultima briciola di coraggio che ero riuscita a racimolare.

Presi la seconda decisione coraggiosa del giorno e presi la via a me sconosciuta pregando di non trovare nessuno lungo il mio cammino.

Il corridoio era identico a quello precedente se non per il fatto che sembrava entrare più luce, infatti poco distante trovai una grande finestra che dava verso una piazza piena di persone e bancarelle. Socchiusi lo sguardo. Non mi ero aspettata niente del genere.

"Pensavi di trovarti in un castello isolato dal mondo?" chiese una voce divertita.

Sussultai senza però lasciare trapelare la mia paura e lentamente mi voltai.

"Precisamente un castello isolato dal mondo in Alaska" feci un sorriso di circostanza.

Il ragazzo che mi trovai davanti era alto quanto me, più giovane e di sicuro più rilassato di quanto lo ero io.

Era tranquillo e i suoi occhi chiari come i miei brillavano di curiosità, il suo volto era contratto in un cipiglio felice e il suo viso dolce ma allo stesso tempo definito riuscirono in qualche modo a calmarmi un po'.

"Ti assicuro avresti sentito più freddo" allungò una mano verso di me "Piacere io sono Kyle".

Quando vide la mia espressione diffidente, rise "Non ti mangio e non ti porto nemmeno da colui che non deve essere nominato" mi fece l'occhiolino.

Strinsi la sua mano con entrambe le mie "Oh mio dio! Ti piace Harry Potter?" mi illuminai.

Sorpreso dalla mia reazione i suoi occhi si spalancarono, seppur poco "Cosa?"

Lo guardai male "Hai penso, otto anni meno di me e non sai chi è? Sei serio?"

Si passò una mano tra i capelli biondi scuotendo il volto "Nella mia frase rassicurante di prima hai recepito solo questo?" chiese titubante.

Sbuffai alzando gli occhi al cielo "Certo, è la cosa più importante e rassicurante che sentivo da un po'" gli sorrisi "Piacere sono Lottie".

Lui rise e i suoi occhi si illuminarono ancora di più "Sei strana, pensavo di trovarti spaventata e in procinto di piangere."

The red thread. The Alpha's PrisonerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora