Il pensiero dell'oblio

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-Quindi mi stai dicendo che potrei lasciare tutto, ogni cosa e tu te ne occuperesti?

Quella che doveva essere l'altra parte di me allargò le braccia con un sorriso piacente sul volto -Esattamente.-

-E come mai, di grazia, di tutti i momenti per farti avanti hai scelto questo? Per curiosità-chiesi pungente.

Sospirò- Diciamo che prima non ero in grado di farti 'una proposta' del genere...ma grazie al grande Alpha ho ricevuto un piccolo aiuto mettiamola così- si poggiò una mano sul volto, le unghia tramutate in artiglia forti e sfilati.
Se avesse spostato anche solo di un millimetro il mignolo, si sarebbe dilaniata la pelle come fosse burro, lei però stava lì: calma e prona, calcolatrice e paziente.

-Se sei il mio lupo interiore, come mai solo ora sento la tua presenza?

Non credevo nemmeno a una virgola di quello che stava dicendo, tranne nella parte del piccolo aiuto da parte di Vegah.

Il suo sangue maledetto stava agendo, non capivo ancora in quale maniera. Dovevo tenere presente quel dettaglio, perché tutto ciò che stava accadendo era causa di quello e della mia scelta di accoglierlo dentro di me.

-Perché mi hai sempre sempre rifiutato. Hai sempre cercato di reprimermi, nascondendomi negli angoli più remoti di te stessa- sbuffò triste-Quanta ipocrisia Lottie, dare la colpa a me di tutte le tue disgrazie.

Colpita e affondata.
Non ero ancora assolutamente convinta della sua identità, ma sapeva  che quel che diceva era maledettamente azzeccato e questo iniziava a farmi dubitare.

Di me.

Come se fosse una nuova emozione pensai infastidita. 

Stavamo proprio discutendo di quello e lei sembrava quasi trarne un piacere fisico a guardarmi incespicare nei miei pensieri. O forse sarebbe meglio dire i miei problemi?

Fino a quel momento li avevo solo accantonati di lato non ritenendoli tali. Ci avevo solo fatto l'abitudine, con quello che eroe con quello che mi era capitato.

-Su cosa sono concentrati i tuoi pensieri? Sai non essere al centro della tua attenzione in un momento del genere mi disturba- mise il broncio.
Alzai gli occhi al cielo.
Seriamente?

-Non dovresti saperlo? In fondo sei una parte di me- cercai di prenderla in contropiede.

Ridacchiò-Touchè, anche se ora come ora direi che sono un po' fuori da te- precisò.

-Sfortunatamente tutto questo l'avevo già notato un po' di tempo fa, ma- cambiai discorso- quando finirà il trucchetto dello stai immobile?- chiesi con urgenza e irritazione- Sai non è particolarmente divertente.-

-Per quanto mi riguarda lo trovo conveniente- commentò- Ma ti darò un piccolo indizio, visto che mi fai così tanta simpatia- sorrise, avvicinando una mano alle labbra per nascondere il movimento delle sue labbra a occhi indiscreti, quasi mi stesse svelando un segreto- Non è tutto merito mio, questa magia l'hai creata anche tu.-

Corrucciai le sopracciglia confusa e attonita -Io?-

-Si tu!- disse, battendo le mani come se stesse guardando un qualche tipo di spettacolo teatrale -Non è stupendo?-.

-Si, certo. Ovvio davvero meraviglioso, non c'è che dire- sospirai.

Lei si avvicinò di più al mio volto, con un'espressione che sembrava sinceramente afflitta per me.

Quante prese in giro...quasi iniziavo a credere che fosse davvero una parte di me.Prendere in giro qualsiasi cosa che mi riguardasse era un'abitudine più che familiare. Solo che lei infinitamente più maligna e le sue prese in giro erano indirizzate solo a una parte di lei. Me.

The red thread. The Alpha's PrisonerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora