Fuggii disgustata e nauseata da ciò che vidi, uscendo fuori da quella calca che mi sembrava una manta di persone ricche di colpevolezze, come me. Spingendo via con forza chiunque mi ostacolasse riuscii ad allontanarmi da quell'ala di morte della casa, ma non abbastanza da riuscire a controllare i pensieri che si andavano ad alternare nella testa, mentre i conati che mi risalivano lungo la gola e il dolore al petto che si intensificava sempre di più. Mi piegai stringendomi le braccia intorno alla pancia, mentre strizzavo gli occhi per cercare di mandare via quelle immagini, insieme al suo sguardo puntato su di me.
La figura che cadeva lenta lungo il pavimento di marmo andandosi a sfracellare millimetro per millimetro in pezzi sempre più piccoli, sempre più irriconoscibili davanti a quell'indifferenza che aveva consentito un'azione del genere.
Come era riuscito a fare una cosa del genere?
Guardandomi, continuava a stringere la presa su quel collo...
Gemetti sofferente, non riuscendo più a dare un senso a alla situazione contorta che mi ero ritrovata ad affrontare. Come sarei riuscita a capire le ragioni di un gesto tanto crudele?
La cosa che rendeva il tutto ancora più crudele e privo di umanità era la noncuranza, la facilità con cui aveva portato a compimento quell'atto; gli erano bastati pochi attimi, pochi gesti freddi e veloci per uccidere qualcuno con la semplicità con cui si poteva bere un bicchiere d'acqua.
E tutti stavano lì a guardare. Semplicemente.
Cosa lo spingeva a mostrarsi in questo modo? A commettere atti mostruosi con così tanta libertà davanti a un pubblico?
"Dovevi vederlo. Meglio adesso che dopo, devi capire di cosa è capace, devi capire perché tutti non si azzardano ad andare contro il suo volere, perché nessuno lo tradirebbe mai."
Alzai lo sguardo verso il volto di Kyle, che mi si era avvicinato senza che me ne accorgessi silenzioso e mi guardava in un misto di comprensione e accettazione.
Raddrizzai la schiena con calma portando una mano sul petto"Perché nessuno ha fatto niente Kyle? Sono stati tutti lì fermi a guardare" il mio tono risultava accusatorio e impotente.
"Dovevi vedere" chiuse gli occhi "ma devi anche capire il perché di tutto questo; è difficile da digerire ma non è privo di senso come ora credi Lottie."
Lo guardai allibita, stringendo tra le dita il tessuto leggero della maglietta.
Percependo il mio turbamento si affrettò veloce a proseguire "Era una spia mandata dalle fate per venire a conoscenza di più informazioni possibili riguardo i movimenti del branco, ci stava studiando da qualche tempo, ma solo da breve è riuscita a infiltrarsi, o per meglio dire le è stato permesso di inserirsi tra le nostre file."
Aggrottai la fronte "Come?"
Si passò una mano tra i capelli color del grano con un'espressione stanca in volto "I suoi metodi non sono del tutto giusti Lottie, ma non puoi nemmeno definirli sbagliati, soprattutto per l'imminente scontro che sta per avvenire."
Più cercava di spiegarmi, meno mi era chiaro il tutto. Ero semplicemente confusa da tutto ciò che non sapevo o mi sfuggiva.
Si fece esasperato passandosi una mano sul volto"Davvero non sai assolutamente niente Lynette?"
Mi irrigidii "Non mi chiamare mai in quel modo Kyle" scandii severa.
"Scusami, solo che..." mi prese per le spalle "Molti ruoli si sono capovolti e tu Lottie, non ne sai niente" strinse le labbra concentrato, prima di riprendere più fiducioso il suo discorso " Ti ricordi la tua amica Alex? La luna del tuo Alpha?"
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The red thread. The Alpha's Prisoner
WerewolfHighest Ranking #1 in lupimannari per varie volte e anche adesso nel 02/04/2017 Prima storia completa, sequel in corso. (Grazie a chiunque dedicherà un po' del suo tempo, buona lettura!) Lottie ha dovuto da lungo tempo scendere a patti con i suoi...