Inside the pack

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Io e Kyle eravamo buttati sul grande letto matrimoniale della mia stanza a guardare il soffitto nella speranza che accadesse qualcosa; sentivo nella mia mente delle lancette immaginarie dell'orologio fare il loro piccolo suono distinti di un 'click' scandendo ogni secondo.

"Pensi che questa serata finirà mai?"sospirai, mostrando ad alta voce la mia frustrazione.

Lui sbuffò e si scompigliò i capelli in un gesto infastidito "Non lo so Lottie, questa è una delle notti peggiori dell'anno per quanto mi riguarda."

Mi appoggiai su un gomito veloce, girandomi vero destra per riuscire ad osservare il suo volto angelico assolto in un cipiglio "Hai avuto brutte esperienze con una fata per caso?" chiesi preoccupata.

Lui alzò lo sguardo verso di me senza però cambiare posizione, mentre giocava nervosamente con le dita "Non proprio, o meglio non c'è stato abbastanza tempo per far accadere qualcosa."

Aggrottai le sopracciglia confusa e gli feci cenno di proseguire.

Si portò una mano sugli occhi  per non vedermi e fece una smorfia "Devo proprio Lottie? Non è niente di così spaventosamente interessante da poter continuare."

Alzai gli occhi al cielo e gli diedi un pugno contro la spalla "Non abbastanza da raccontarmelo, ma abbastanza da metterti ansia? Non dire cavolate e inizia a parlare riccioli d'oro."

Abbassò la mano, scoccandomi un'occhiata stranita "Da quando avrei i capelli ricci per sapere?"

Mi buttai a dosso a lui facendolo mugolare di dolore.

"Sei folle! Che problemi hai?"mi sibilò contro.

Alzai le spalle per poi riabbassarle "Karma."

"E ti prego fammi presente cosa avrei fatto per avere il tuo stupido Karma contro."

Gli diedi un pizzicotto sul braccio, facendolo sussultare "Per essere così precisino su dettagli insignificanti."

"E per quale motivo dovrebbero essere insignificanti?"

"Perché" dissi convinta "potresti anche usare segretamente la piastra, così da avere i capelli abbastanza lisci da poter fare la pubblicità dello sciampo per capelli che fanno swish."

"Secondo me tu ti droghi..."sussultò di nuovo al mio secondo pizzicotto fulminandomi con lo sguardo "che problemi hai?!?"

"Non cambiare discorso!"

Mi gettò dall'altro lato del letto di peso "Basta che la smetti di essere così maledettamente petulante!"urlò.

Annuii sorridendo.

Mi guardò per qualche attimo prima di prendere un respiro profondo e sospirare "Bene, allora..."mi tappò la bocca con la mano prima che potessi anche solo fiatare "No, stai zitta e ascolta."

Feci un cenno accondiscendente.

"Quindi,come tu ben sai non è la prima volta che vengono qui e non so di preciso da quando perché fin dal momento in cui sono entrato a far parte del branco le loro visite avevano già la frequenza di due, tre volte l'anno, negli ultimi anni sono diminuite  a una l'anno. Diciamo che la prima volta che le vidi rimasi incantato, ero piccolo, stupido e presuntuoso per accettare i consigli degli altri  ragazzi del branco ."

"Perché ora cosa saresti?" obiettai.

Mi diede un colpo in testa e continuò ignorandomi "Avevo deciso di non ascoltare i consigli di Dakota e quindi, nonostante le svariate promesse, la notte decisi di rimanere fuori dalla mia camere e andare nella sala comune come se niente fosse per fare qualcosa mentre tutti erano rintanati nelle loro camere.Iniziai a pensare che tutti quelle prediche fossero inutili visto che non stava succedendo niente tranne la terribile noia e fu proprio in quel momento che apparve Alisia"pronunciò scocciato il nome.

The red thread. The Alpha's PrisonerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora